La Corsa degli Scalzi di Cabras inscenata in un carro allegorico diventa un caso che coinvolge amministrazioni e cittadini. Il sindaco D’Agostino: “Nessuno dei ragazzi di Bonorva, che hanno partecipato a quel carro allegorico, voleva in alcun modo offendere e/o mancare di rispetto alle tradizioni di Cabras”. Da giorni è “guerra aperta” nei social dopo la pubblicazione di alcuni video che immortalano la sfilata di Bonorva, nello specifico un carro allegorico che riproduce il rito dell’antica tradizione della Corsa degli Scalzi. In tanti hanno trovato di “cattivo gusto” il tema proposto e, anche con dure parole, digitate con la tastiera del pc e dello smartphone, non hanno esitato a mostrare il proprio dissenso. Reazioni esagerate? Ognuno è sempre libero di esprimere la propria idea, con i dovuti modi, e non mancano le risposte da parte delle istituzioni coinvolte nel caso: “Il Carnevale di Bonorva è una manifestazione storica che da decine di anni si svolge nell’assoluta spensieratezza di tutti i suoi partecipanti” afferma il primo cittadino Massimo D’Agostino. “Il Carnevale è Carnevale ed ogni singola manifestazione carnevalesca è pregna di satira religiosa e di riferimenti clericali con preti, suore, papi e quant’altro, soggetti ad essere rappresentati con modalità più o meno scherzose.
Del resto, capisco anche che l’unicità e la spiritualità dell’evento di Cabras coinvolgano molte persone a livello intimo e personale e che vedersi rappresentati in questo modo possa aver scosso e turbato i loro sentimenti e di questo mi rammarico.
Per questo motivo sono profondamente dispiaciuto del malumore venutosi a creare per la rappresentazione di Bonorva ma posso garantire che non vi fosse alcun intento denigratorio.
Quindi, nessun tentativo di ridicolizzare la straordinaria manifestazione di fede in questione, ma solo un aspetto goliardico che, per quanto possa sembrare inopportuno, fa parte, però, del libero esercizio della satira carnevalesca”.
Scuse rivolte a chi è rimasto turbato ma “sia chiaro, però, che non intendo muovere alcuna critica all’operato dei ragazzi Bonorvesi, che non hanno commesso alcun delitto ma hanno soltanto rappresentato un evento importante della nostra Sardegna, senza peraltro denigrarlo”. Mano tesa, quindi, alla comunità di Cabras e la risposta da parte del sindaco del comune dell’oristanese Andrea Abis non tarda ad arrivare: “Pur capendo i momenti goliardici che fanno parte del Carnevale, il gruppo mascherato che ha utilizzato la Corsa degli Scalzi come tema del proprio travestimento, ha colpito
il sentimento dei tanti Curridoris e della comunità di Cabras, profondamente radicata a questa grande tradizione religiosa e identitaria”. La telefonata ricevuta da D’Agostino è stata gradita “e l’ho invitato a presenziare alla Corsa degli Scalzi 2023.
Le comunità di Cabras e Bonorva erano e rimangono amiche”.