La Barracciu attacca: zona franca, a Roma scoperto il bluff di Ugo

Dopo il vertice al quale hanno partecipato entrambi, due verità diverse. Cappellacci parla di obiettivo possibile, la Barracciu di grande bluff sullazona franca scoperto dal governo

Francesca Barracciu ancora all'attacco sulla zona franca, per scoprire quello che ormai definisce il bluff di Cappellacci: "L'esito dell'incontro odierno tra Cappellacci e Tajani non è altro che la più classica scoperta dell'acqua calda, che non smentisce né aggiunge niente a
quanto da me finora sostenuto. Al contrario, è una conferma: a oggi il nuovo Codice Doganale europeo impedisce la Zona Franca integrale. Per farla bisogna
modificarlo di nuovo, e che una legge possa essere modificata. Questo  è quanto è emerso dall'incontro che Cappellacci sbandiera come una qualche  incomprensibile
vittoria - non è certo una notizia, è un?ovvietà. Per farlo deve  essere rimesso in moto tutto l'iter legislativo, che va dalla proposta della Commissione al
Parlamento e al Consiglio europeo, con l'accordo politico dei 28 Capi di Stato e di Governo. Lo stesso vale per ogni proposta di posporre l?entrata in vigore
del Codice e Tajani lo dovrebbe saper bene. Era ed è collega di partito di Cappellacci, eppure quando la Commissione ha presentato la proposta di Codice
Doganale approvato la scorsa settimana non risulta si sia battuto perché la Sardegna fosse riconosciuta Zona Franca integrale. Torni a Bruxelles e chieda
ed ottenga dai suoi colleghi commissari di presentare una proposta di modifica del Codice in tal senso e riceverà il nostro plauso. Se così sarà, finché
rimarrò in Parlamento io farò la mia parte. È poi chiaro che una proposta così ha bisogno del sostegno dello Stato italiano che finora Cappellacci non ha
saputo procurarsi. Riavviare il percorso ora significa due anni di lavoro, perché la legislatura europea sta finendo e così il mandato della Commissione,
mentre aver agito a suo tempo avrebbe potuto forse dar migliori risultati. Oggi, insomma, Cappellacci fa ancora demagogia da campagna elettorale ed è la
conferma che non ha fatto nulla di ciò che doveva essere fatto. Bisogna, piuttosto, lavorare su ciò che si può fare concretamente e subito in Sardegna
per sostenere le imprese e creare lavoro: fiscalità di vantaggio sul modello delle zone franche urbane del Sulcis da estendere ad altri territori della
Sardegna, attuazione dei punti franchi definiti già nel 1998, modifica allo Statuto regionale per rendere pienamente manovrabili le imposte regionali, a
cominciare dall'Irap che grava sul lavoro, e chiudere definitivamente la vertenza entrate e adeguare al nuovo regime il Patto il stabilità".