Joe Perrino: “Tatuaggi mortali? No, sono invece un ideale di vita”

Cagliari Online intervista Joe Perrino, storico rocker cagliaritano. Risponde così al direttore della clinica dermatologica Rongioletti che afferma che dai tatuaggi sorgono i tumori cutanei: “Di qualcosa dovremmo pur morire, se ciò dovesse essere provato scientificamente, vorrà dire che mi rassegnerò a tale fine. Credo che un tatuaggio vada fatto non per questioni di moda, ma per un ideale di vita e per una questione di stile ben precisa, e in questo senso vale la pena correre il rischio”


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È di qualche giorno fa la dichiarazione di Franco Rongioletti, direttore della Clinica Dermatologica dell’azienda ospedaliero universitaria, attraverso la quale metteva in guardia tutti i fautori del mondo tattoo: “Non è escluso che dai tatuaggi si possano sviluppare tumori cutanei”. Una dichiarazione che ha fatto discutere, forte anche del fatto che tutt’oggi, tale ipotesi non risulti provata scientificamente. Ne abbiamo parlato con colui che è a tutti gli effetti il maggiore rappresentante cagliaritano del “Tattoo style”, nonché grande esponente della musica rock isolana: Nicola Macciò, in arte “Joe Perrino”.

Ciao Joe, hai avuto modo di leggere le dichiarazioni del Dottor Rongioletti? Tu che in fatto di tatuaggi sei un’istituzione a Cagliari, cosa ne pensi?

 “Ti dico subito che di qualcosa dovremmo pur morire, se ciò dovesse essere provato scientificamente, vorrà dire che mi rassegnerò a tale fine. Credo che un tatuaggio vada fatto non per questioni di moda, ma per un ideale di vita e per una questione di stile ben precisa, e in questo senso vale la pena correre tale rischio”.

Come è nata la passione per i tattoo?

 “Ho iniziato a tatuarmi più di trent’anni fa, e ricollegandomi al concetto di prima, ti posso confermare che fin da allora si è sempre sentito parlare di tumori alla pelle come conseguenza di tale pratica, il fatto è che, come sostenuto dallo stesso Rongioletti,  la cosa non è stata ancora dimostrata scientificamente”

Credi ci sia molta superficialità da parte di chi oggi interpreta l’arte del tattoo, e mi riferisco sia ai tatuati che ai tatuatori,  o la professionalità da parte di questi ultimi rispetto al passato, potrebbe escludere il totale rischio di patologie?

“Anche questo è molto relativo, sappiamo benissimo che il ragionamento che facciamo è sempre il solito ‘tanto a me non succede’,  come quando si fa sesso non protetto convinti al 100% che il partner sia sano, non si deve assolutamente sottovalutare nulla e nessuno, e a proposito dell’AIDS, un ulteriore occhio di riguardo verso questo male, più vivo che mai”.

Al di là delle prove scientifiche, alla fine della fiera, qual è il tuo parere sulla questione?

 “Credo che la probabilità di tumore possa essere plausibile, specie per noi con vecchi  tatuaggi, inchiostri  e pigmenti carichi di metalli; pensa che da poco ho avuto modo di fare una risonanza magnetica e per poco non mi trasformavo in una torcia umana (ride)”

Grazie per il contributo Joe.

“Grazie a te e ‘bomba’ a tutti, Rock and roll”

 

Fabio Leo


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