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La gioia della condivisione di tradizioni dai Quattro Continenti. La voglia di tornare a quel festoso scambio di culture e amicizia all’insegna della musica e del ballo. La Gran Parata con 15 gruppi ha rappresentato come sempre il momento più atteso dagli ospiti stranieri, dagli ittiresi e dai turisti che non sono voluti mancare all’edizione numero 37 di Ittiri Folk Festa, il festival internazionale organizzato dall’associazione Ittiri Cannedu con l’amministrazione comunale.
Come al solito ad aprire il corteo sono stati i Tamburini e Trombettieri di “Sa Sartiglia” di Oristano. Dietro di loro, visibili perché sui trampoli gli altissimi “Cambas de linna”, maschere provenienti da Guspini che agitavano un bastone coi campanacci, suscitando la meraviglia di grandi e piccini. Dietro di loro l’Associazione Folklorica Culturale “Salvatore Manca” di Ploaghe che in alcuni tratti del percorso, come davanti al Municipio, si è esibita in un apprezzatissimo Ballu Tundu. Subito il confronto con il Folklorni ansambl “Matija Gubec” – Karlovac (Croazia), che ha proposto un ballo tradizionale con un uomo che teneva a braccetto due donne.
L’esplosione del giallo nei costumi maschili dell’India, mentre le donne hanno sfoggiato abiti variopinti: il Folklor Group “Spandan” – Gujarat è stato particolarmente apprezzato. Rosso e verde predominanti nell’abbigliamento tradizionale femminile del Gruppo Folk “Pro Loco” di Gavoi. Una vera e propria fiesta quella scatenata dai ballerini dell’Instituto Popular de Cultura IPC – Cali (Colombia), tutti dotati di un piccolo sombrero di paglia.
Pelli scure e nerofumo per il Gruppo maschere “S’Intibidu” di Ardauli, invece eleganza cromatica nell’abbigliamento proposto dall’Associazione culturale “Sant’Andrea” di Gonnesa. Particolare l’Ensemble “Hop-Trop” – Provadia (Bulgaria) perché oltre a proporre danze di origine balcanica, hanno “schierato” anche due maschere coloratissime e un naso lungo, ma anche i campanacci alla vita, utilizzati come strumento sonoro alla maniera dei mamuthones.
L’irriverenza del carnevale nelle donne di nero vestite (e anche qualche uomo) con in braccio dei bambolotti: “Su Carrasegare Osincu” di Bosa. La simpatia e l’energia africana grazie all’Ensemble “Africa Tumbas” – Nairobi (Kenya).
In chiusura eleganza e bellezza con la sfilata delle ragazze dell’associazione Ittiri Cannedu e i cavalieri e amazzoni dell’Associazione Ippica Ittirese.
Il ballo al Parco di Missingiagu ha fatto da epilogo alla giornata più densa di ittiri Folk Festa, un festival che va ben oltre il palco, perché capace di proporre altri momenti di scambio, come appunto la Gran Parata, ma anche la Messa dei Popoli, le cene con le diverse specialità enogastronomiche e diverse iniziative culturali.
Ittiri Folk Festa chiuderà martedì a Thiesi col Gran Finale “ Mesumundu in Thiesi”.
La manifestazione è inserita nel calendario Salude & Trigu della Camera di Commercio del Nord Sardegna.