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Dopo il grande successo del docufilm che ha raccontato la tessitura in Sardegna – documentando l’arte tessile nei diversi territori isolani: Cagliari a Sassari, passando per il nuorese – la troupe di Janas – storie di donne telai e tesori riparte per una nuova straordinaria avventura, seguendo un filo rosso invisibile lungo 10.000 chilometri che lega la Sardegna e l’arcipelago di Okinawa, in Giappone: due patrie gemelle dell’arte della tessitura, in cui antichissime tradizioni sono ancora vive e i telai producono tesori dell’artigianato artistico e prodotti dal design innovativo.
La Sardegna e Okinawa sono per molti aspetti simili: sono le due terre con le popolazioni più longeve del mondo; luoghi di straordinaria bellezza e antichissima cultura, entrambe vantano una storia e cultura autonoma rispetto ai paesi di appartenenza.
Il mondo della tessitura è una community appassionata e tenace, che tesse relazioni attraverso gli oceani: così, grazie al passaparola delle tessitrici giapponesi che hanno scoperto il film qui in Italia, Janas approderà in Giappone a dicembre 2017.
‘Faremo proiezioni e incontri all’Università delle Arti e al Museo di Okinawa’, racconta Stefania Bandinu, artigiana-artista, protagonista di Janas e autrice del progetto e dei gioielli tessili omonimi, ‘e questo viaggio sarà l’occasione pergirare un nuovo film, che metterà in contatto storie, tecniche e luoghi della tessitura sarda e giapponese, e che si concluderà con la realizzazione di una nuova collezione di gioielli narrativi artigianali dedicati queste due isole gemelle: un progetto ambizioso e un po’ folle, ma in cui crediamo molto! Per tessere questa nuova tela, però, abbiamo bisogno di aiuto!’
Per sostenere questo progetto, infatti, le autrici Stefania Bandinu e Giorgia Boldrini hanno lanciato una campagna di crowdfunding sulla piattaforma ‘Produzioni dal basso’, per raccogliere 10.000 euro con cui coprire parte delle spese di produzione del film.