Irraggiungibile coi mezzi pubblici e piena di rifiuti. Si presenta così a cagliaritani e turisti la Calamosca, gioiello naturale della città: spiaggia, calette, albergo e locali alla moda, tra cestini (nelle scalette di accesso all’arenile) incapaci di contenere tutta la spazzatura in arrivo e un situazione generale di degrado.
Il caso in aula con l’interrogazione del consigliere comunale Alessandro Sorgia, gruppo misto. In piazza San Bartolomeo, di fronte alla Chiesa parrocchiale c’è una fontana diventata oramai una vera e propria palude, con acqua sporca e stagnante.
La linea 11 del del Ctm, che dovrebbe raggiungere la spiaggia passa di norma solo la domenica, tranne un mese circa all’anno di norma tra luglio e agosto.
Così cagliaritani e i turisti che nei giorni feriali vorrebbero usufruire del mezzo pubblico per raggiungere la caletta all’ombra del Faro o l’Hotel adiacente devono scendere in via Vergine di Lluc (dove si trova la fermata più “vicina” della linea 5) e proseguire a piedi fino a Calamosca, con il caldo afoso di questi giorni, tra salite e slalom tra radici di pini centenari, o in alternativa servirsi del taxi.
“I turisti sono spaesati, i cagliaritani infuriati e non si tiene nella debita considerazione che a Calamosca e a San Bartolomeo ci abitano diverse famiglie”, accusa Sorgia, “ed è assurdo che non possano fare affidamento sui mezzi del Ctm. Una città che vuole proporsi come turistica non può peccare di servizi essenziali per la sua popolazione e i visitatori e perché non allungare semplicemente di 800 metri il tragitto della linea 11 e offrire un servizio per 12 mesi all’anno”.
Il consigliere chiede a sindaco e assessori competenti di rimuovere in tempi rapidi le criticità evidenziate, e garantire un servizio migliore e quindi più efficiente alla cittadinanza e ai turisti, nell’ottica di una città più vivibile per tutti, attraverso il posizionamento dei cassonetti dei rifiuti in prossimità dell’arenile o di appositi bidoni.