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Si è concluso domenica al centro culturale il Ghetto di Cagliari il secondo appuntamento con l’Isola dei libri, vetrina di promozione dell’editoria sarda organizzata dalla Regione Sardegna sotto la direzione artistica della Associazione Editori Sardi.
Dopo il grande successo di apertura avvenuto a luglio ad Alghero, la kermesse ha fatto tappa dal 1 al 4 dicembre nel capoluogo dell’isola con “Crocevia di Culture” e andrà a concludersi il prossimo weekend a Carbonia con una tre giorni dal titolo evocativo di “Una miniera di Cultura”.
Al Ghetto si è assistito a quattro giorni di intense presentazioni a contatto diretto con gli autori, emozionanti reading letterari talvolta accompagnati da musiche dal vivo, incontri e dibattiti sulle frontiere dell’editoria nell’era del digitale. All’appello hanno risposto ben trentadue case editrici che, nella suggestiva Sala della Cannoniera hanno allestito una notevole esposizione delle ultime novità librarie messe a disposizione di tutti.
Lo scopo della manifestazione è avvicinare il lettore, anche quello a volte distratto, alle produzioni di nicchia della piccola editoria locale, più che mai in prima linea contro gli stereotipi generati dall’omologazione dei grandi gruppi editoriali. Una sfida sempre più complessa verso il rilancio dell’identità e delle diversità culturali dell’isola, che mira ad avvicinare i lettori verso i suoi aspetti più autentici. Il piccolo editore in questo caso ha un ruolo da protagonista, perché vive direttamente a contatto con il territorio, ne conosce i segreti e può essere veicolo di scoperta di nuovi autori promettenti.
Da quanto è emerso durante gli incontri, la sopravvivenza del libro nell’era digitale non sembra essere affatto a rischio, anche se nuovi linguaggi entrano a far parte della vita di tutti sottraendo tempo e attenzioni alla lettura tradizionale. La vera sfida dell’editoria del futuro sarà quella di dominare questi linguaggi per reindirizzarli verso canali di lettura differenti. «Siamo di fronte a una compensazione tra le diverse piattaforme di lettura», ha spiegato Cristina Mussinelli, responsabile dell’Associazione italiana editori per l’editoria digitale, intervenuta in un coinvolgente dibattito sulle frontiere del digitale.
Molto apprezzate sono state le pubblicazioni presentate nel corso della manifestazione, dalle opere dedicate alla saggistica e alla narrativa, per adulti e ragazzi, ai libri fotografici o con ricco corredo iconografico.
Fortemente qualificata la loro presenza all’interno di “L’isola dei libri”, con pubblicazioni spesso collegate al fascino dei monumenti megalitici, resi ancor più suggestivi dall’impiego di tecniche fotografiche di elevata professionalità.
Una grande novità è stata “Colazione con Grazia”, l’evento di cucina creativa ideato dall’Aes e progettato da Tommaso Sussarello, ispirato alla riscoperta dei capolavori della Deledda, opere che custodiscono un archivio inestimabile degli alimenti sardi della sua epoca. È stato un esordio decisamente positivo per una un’iniziativa che si propone di avvicinare la gastronomia alla letteratura, e che ha portato a confronto esperti del calibro di Sussarello e Giovanni Fancello in compagnia di chef e sommelier, per proporre al pubblico le degustazioni realizzate dal Gran Galà Catering con piatti presenti in “Canne al vento” o in “Marianna Sirca”.
L’incontro è stato preceduto dal dibattito “Parlando con Grazia”, animato dagli interessanti interventi di Duilio Caocci e Neria De Giovanni, moderatore Alberto Urgu. Nell’ambito del dibattito si è parlato di aspetti inediti legati alla vita del nobel nuorese, anche sulla base della recente tendenza della critica letteraria a ricomprendere l’analisi e l’interpretazione delle opere di un autore alla luce del suo percorso biografico che, nel caso di Grazia Deledda, è stato attentamente descritto da recenti opere a lei dedicate. È stato inoltre ricordato il lungo iter che ha portato all’istituzione, nel 2015, dell’Edizione Nazionale dell’opera deleddiana.