“Io, nipote del povero Adolfo, chiedo giustizia contro gli sciacalli: la mia famiglia è atterrita”

Il duro e commovente sfogo nella lettera aperta di Cristiano, nipote del povero Adolfo Musini assassinato a Cagliari: “Noi tutti ..fratelli ,sorelle ,nipoti e nipoti dei nipoti del buon Adolfo​ siamo affranti e doloranti …e allo stesso tempo incazzati e agguerriti contro queste bestie. La tossicomania e la dipendenza e l’assunzione di sostanze, non può essere e non deve essere assolutamente un attenuante …ma un’aggravante”


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Sono Cristiano, uno dei tanti nipoti del buonissimo zio Fofo. Siamo insieme a mio fratello Luca i figli di Anna (ottava sorella di Adolfo).
Esattamente come mia cugina Sabrina ricordo l’affetto, la generosità e la grande forza empatica di zio Fofo. Sempre votato all altruismo e alla gratuità. Un animo nobile..
La notizia del suo efferato omicidio ci ha raggiunto nelle anime e nelle coscienze, sconvolgendocele. Ci sentiamo abusati e violentati, il grande desiderio con onestà, è quello di avere giustizia ma una giustizia immediata. Il desiderio è quello di avere giustizia sul vile, squallido e vigliacco omicida e i suoi luridi complici. L ‘accaduto denuncia una situazione di enorme disagio e malessere sociale.. concentrato in un rione in mano alla disperazione e al fallimento del genere umano.
Le vostre cronache raccontano di una situazione davvero al limite…come in tante altre città del nostro “bel paese” .
Noi tutti ..fratelli ,sorelle ,nipoti e nipoti dei nipoti del buon Adolfo​ siamo affranti e doloranti …e allo stesso tempo incazzati e agguerriti contro queste luride bestie e sciacalli.
La tossicomania e la dipendenza e l’assunzione di sostanze, non può essere e non deve essere assolutamente un attenuante …ma bensì un aggravante. Ci aspettiamo e pretendiamo pene esemplari nei confronti degli sciacalli.
Zio Fofo non meritava assolutamente un epilogo ed una fine così….Io mio fratello Luca , le nipotine Asya e Sara,e mia madre Anna…siamo atterriti e doloranti per questa perdita e chiediamo anche attraverso la pubblicazione di questo scritto, giustizia e una costante attenzione dei media locali.

Cristiano L.G.


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