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Una bolletta non certo economica ma che, in altri periodi, sarebbe comunque riuscito a pagare. Da quando c’è l’emergenza Coronavirus, però, Maurizio M., 42 anni, cagliaritano, si trova a fare i conti anche con i centesimi: “Mia moglie, grazie a Dio, lavora, ma in questi giorni è lontana da casa e mio padre è invalido. Vivo in una casa popolare di via Castelli e pago un affitto di novanta euro al mese, devo anche mantenere un figlio di nove anni”. Il 42enne, in passato, ha cercato di avere un lavoro fisso: “Nel 2000 ho cercato di entrare nel settore militare, poi a causa di alcuni incidenti avvenuti durante l’addestramento ho dovuto lasciare tutto”. E allora si è arrangiato: ” Ho fatto tanti lavoretti in nero, in qualunque settore, pur di avere un po’ di soldi per la mia famiglia. Ora, però, sono in grossa difficoltà: se pago i 329 euro della bolletta della luce rischio seriamente di non sapere come fare per dar da mangiare al mio bambino”. E, per quanto il lavoro in nero sia, ovviamente, illegale, l’uomo precisa che “la mia fedina penale è pulita, non ho mai fatto nulla di male”.
” Spero che il governo Conte, ma anche la Regione e il Comune si ricordino di noi lavoratori in nero. Già è difficile tirare avanti in situazioni normali, figuriamoci adesso con l’emergenza Coronavirus che ha portato quasi tutti a dover trascorrere le giornate in casa”.