“Io, cagliaritana di 47 anni: interinale per 7 euro all’ora, questo non è vero lavoro, sono sfinita…”

La lettera aperta di Martina, cagliaritana di 47 anni: “Vivo perennemente a tempo determinato, interinale con paga orario dai 7 euro in giù. Mi dicono che “si tratta pur sempre di lavoro” ma quel poco che viene definito “guadagno” finisce in spese di trasporto. Praticamente “stiamo” facendo volontariato subordinato, sono sfinita”


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

di Martina (Cagliaritana, lettera firmata)

Buongiorno, vorrei che leggeste UNA FETTA di quella che è la realtà del lavoro nel 2018 quando una cittadina cagliaritana ha 47 anni e lavora (più che altro è diventata giocoliera) da quando ne aveva 19.
Io circolo nel settore socio sanitario.
Beh…ora “a caso” tutti perdono il senso del rispetto prima di tutto per l’essere umano e poi per il lavoratore.
Dopo i meravigliosi anni ’90 a tempo indeterminato quando il lavoro si cercava e si trovava, dal 2012 vivo perennemente a tempo determinato, interinale con paga orario dai 7 euro in giù.
Mi dicono che “si tratta pur sempre di lavoro” ma quel poco che viene definito “guadagno” finisce in spese di trasporto.
Praticamente “stiamo” facendo volontariato subordinato.
Pian piano CERTO l’energia per continuare a cercare lavoro scompare perché entra in gioco la sopravvivenza e…ci si sente sfiniti a prendere portoni in faccia, pedate nel sedere e calci nei denti.
Il lavoro deve essere dignitoso e deve aiutare a vivere.
Per me, lavorare senza stipendio o lavorare pericolosamente e senza rispetto…è davvero ingiusto e disgustoso.
Non ho mai rifiutato turni (festivi, notturni, diurni, pomeridiani), l’utilizzo di auto propria, pagamenti in ritardo, paga irrisoria, richiesta svolgimento mansioni estremamente superiori (tu sei in gamba e lo puoi fare??? “Per rispetto del mio Prossimo mi sono dimessa”) o estremamente inferiori (qui tutti fanno tutto???).
Ci sono voluti otto anni prima che chiudessi il cerchio.
Mi sono sempre detta “vabbè…forse è questo posto sbagliato”.
No…sono i tempi disperati che hanno creato tutto questo caos.
Dicono persino che non ci riqualifichiamo?
Certo: durante i periodi di mobilità e disoccupazione mi sono data da fare.
Come me esisteranno altre donne che sono ragioniere, hanno fatto le segretarie, hanno studiato per fare paghe e contributi, poi hanno studiato per diventare oss, poi la formazione complementare in assistenza sanitaria, poi operatore all’infanzia tutto senza mai smettere di lavorare ma ora sono davvero sfinita!!!
Ultima cosa: recentemente ho ricevuto due proposte “oscene” per modalità, tempi, stipendio. Le telefonate le ho ricevute di Domenica: ora sono io che seleziono i potenziali datori di lavoro. Questi due li ho bocciati!!! Maleducazione ed egoismo oltre ogni confine.

Buona fortuna a tutti noi?


In questo articolo: