“Io, barbiere di Sestu in crisi: voglio lavorare anche se ho paura, dovremo convivere tutti col Coronavirus”

È netto Efisio Ferru, 44enne sestese, parrucchiere da trent’anni: “Vivo grazie ai miei risparmi e al lavoro di mia moglie, ma perchè devo ancora restare chiuso se tanto i tempi per avere il vaccino contro il virus saranno molto lunghi?”


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

I capelli da raccogliere con la scopa e la paletta, le lozioni da spruzzare sui volti appena rasati e le forbici da utilizzare per spuntare le chiome: tutti ricordi, da due mesi, anche per Efisio Ferru, barbiere 44enne di Sestu. La passione per barba e capelli gliel’ha trasmessa il padre, “a Nuraminis. Anche lui è stato parrucchiere, prima di vincere un concorso statale”. E, da quel momento, ha passato tutti gli arnesi del mestiere proprio a lui. Non avrebbe mai pensato, però, Ferru, di ritrovarsi confinato in casa: “Ho chiuso il locale lo scorso undici marzo. Ho già chiesto il bonus di seicento euro ma sono tra quelli, sfortunati, a non averlo ancora ricevuto. Sto vivendo nell’incertezza, il Governo non ci ha detto quando potremo riaprire e vivo grazie ai miei risparmi e al lavoro che mia moglie ha accettato di fare nonostante il periodo rischioso”, afferma il 44enne. “Le prime settimane ero d’accordo con chi sosteneva che era meglio tenere tutto chiuso. Adesso ho cambiato idea, col virus dovremo conviverci tutti”.
L’armamentario per la riapertura è già pronto: “Mantelline monouso e disinfettante, ho anche le mascherine con visiera. Voglio aprire anche se tutti abbiamo un po’ di paura. Pensiamo a chi lavora negli ospedali e rischia tantissimo ogni giorno. Il Coronavirus è un grande problema, certo, ma dobbiamo imparare a conviverci”.


In questo articolo: