Investito sulla pista ciclabile, muore dopo 4 giorni in ospedale: Ussana piange Gianluca Marras

Il trentasettenne, magazziniere, nato a Cagliari, da anni viveva a Treviso, aveva trovato lavoro come magazziniere. Il dolore di papà Luigi: “Lascia una figlia di 10 anni, era l’unico sostegno per le sue sorelle. Abbiamo autorizzato l’espianto degli organi. Stiamo cercando un avvocato perchè vogliamo giustizia”.


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È morto dopo aver lottato per quattro giorni nel reparto di Terapia intensiva e Cardiochirurgia dell’ospedale Ca’ Foncello di Trevisto, Gianluca Marras. Trentasette anni, nato a Cagliari, ha vissuto per molti anni ad Ussana con la famiglia, prima di raggiungere il padre in Veneto e lavorare come magazziniere dalla Bartolini spedizioni. Lunedì scorso, mentre si trovava in bici su una pista ciclabile di Treviso, è stato investito e ucciso dall’auto guidata da una donna che, stando ai rilievi delle Forze dell’ordine, avrebbe avuto un improvviso malore. Troppo gravi le ferite riportate dal giovane emigrato sardo, il suo cuore ha cessato di battere qualche ora fa. In Sardegna aveva gli zii e i cugini, a Treviso il padre e le sorelle. È proprio il papà, Luigi, 67 anni, che traccia un ricordo del figlio appena scomparso: “Stava andando a prenotare l’esame di guida quando è stato investito, aveva già comprato l’auto. Era il sostegno, l’unico, per le sue sorelle, visto che vivevano insieme e lavorava solo lui. Gianluca lascia anche una figlia di dieci anni. Abbiamo autorizzato l’espianto degli organi di Gianluca, ho firmato io stesso”.
La famiglia, adesso, è impegnata per fissare la data del funerale: “Dobbiamo ancora ricevere le carte dall’ospedale. Stiamo cercando un avvocato perchè chiediamo giustizia, da quello che ci hanno detto alla polizia Municipale dovremo avere un risarcimento dall’assicurazione, oltre ai danni morali e materiali”. Anche una cugina che vive in Sardegna, Emanuela Porcu, ricorda con le lacrime agli occhi Gianluca Marras: “All’età di 37 anni lascia tutti noi, la sua famiglia. Tante persone lo hanno conosciuto e gli hanno voluto bene”.


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