Inquinamento a Sarroch: “A quando i risarcimenti per i produttori?”

Allarme di Claudia Zuncheddu: “I coltivatori della zona hanno visto le proprie terre e le proprie attività sempre più depauperate a causa dell’inquinamento delle industrie”


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«Sono sempre più numerose le richieste di risarcimento per i danni arrecati dalla SARAS SpA ai produttori orto-serricoli e a tutti i coltivatori e allevatori che operano nelle aree a ridosso della raffineria, che negli anni hanno visto le proprie terre e attività sempre più depauperate a causa dell’emissione costante di agenti inquinanti altamente tossici». Lo ha affermato la consigliera regionale di SardignaLibera, Claudia Zuncheddu, depositando una interpellanza per sollecitare la Regione ad intraprendere tutte le necessarie azioni per garantire i risarcimenti ai produttori orto-serricoli operanti nell’area intorno a Sarroch per i danni materiali arrecati dalle attività industriali.

 

«L’esposizione costante, ormai da decenni, ad agenti inquinanti in tutta l’area intorno al Comune di Sarroch e oltre, ha compromesso la vendita e la competitività dei prodotti agricoli locali: basti pensare al caso dei rinomati pomodori di Pula, che da prodotto ortofrutticolo sardo per eccellenza, sono ormai stati etichettati anche oltre Tirreno come “pomodori all’arsenico“, con incalcolabili perdite economiche per le aziende sarde».

 

«Diversi produttori locali si sono rivolti a esperti, anche oltre mare, per analizzare il suolo e l’acqua in tali aree: dai campionamenti effettuati emergono concentrazioni di metalli pesanti eccedenti i “valori soglia” consentiti dalla legge. L’analisi delle polveri di ricaduta ha evidenziato elevate concentrazioni di antimonio (753,3 mg/kg), arsenico (113,6 mg/kg); nichel (178,3 mg/kg); rame (152,4 mg/kg); vanadio (247,8 mg/kg); piombo (52.777 mg/kg); zinco (15.805 mg/kg). L’analisi del campione d’acqua ha evidenziato elevate concentrazioni di alluminio (1.017,0 µg/l) e piombo (11,3 µg/l). Tali concentrazioni sono palesemente superiori alla soglie critiche, e sono presumibilmente riconducibili all’attività industriale della SARAS, visto che nell’area di Sarroch non sono presenti altre attività antropiche anomale e industriali».

 

«Di fronte a livelli di inquinamento tali da precludere l’attività agronomica degli imprenditori locali, chiediamo al Presidente Cappellacci e agli assessori competenti se abbiano provveduto a farsi portavoce presso la SARAS per le azioni risarcitorie e risolutive dei danni causati sui beni mobili e immobili dei produttori locali e quale sia la posizione della Regione sul mancato rispetto dei valori soglia stabiliti dalla normativa vigente in materia di inquinamento ambientale, nonché di sicurezza e salute pubblica».