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La polemica sulla circolare firmata dalla direzione medica del Policlinico di Monserrato diventa rovente. Dopo l’attacco della Fials, “infermieri e Oss devono pulire i bagni, follia pura”, era arrivata la replica dell’azienda ospedaliera: “Nella disposizione c’è chiaramente scritto che il personale deve spesso controllare, il verbo usato è questo, le condizioni dei bagni. È facilmente comprensibile che le procedure di ulteriore sanificazione saranno fatte non dal personale, ma da chi ha vinto la gara d’appalto”. In seguito al botta e risposta tra sindacato e azienda, però, adesso interviene l’AAdi, l’associazione avvocatura degli infermieri, che spedisce una lettera molto critica al direttore sanitario del Policlinico, Luigi Serreli. Meglio, una diffida con il seguente oggetto: “Infermieri assegnati alle pulizie dei bagni dei degenti”. L’Adi “contesta quanto subdolamente e surrettiziamente riportato nell’espressione ‘si chiede, inoltre, di controllare spesso le condizioni dei bagni degenti procedendo a periodiche sanificazioni delle superfici e dei sanitari oltre a quelle previste dalla ditta esternalizzata’. Alcuni infermieri hanno segnalato che sono stati invitati a pulire i lavandini, il water, il bidet e le docce dei degenti, ovvero a pulire oltre a quanto fatto dalla ditta esternalizzata”, sostiene l’associazione.
Che esprime “il più totale disappunto e l’aberrazione che coinvolge quanto disposto” dall’azienda. “Il semplice fatto che sia stato pensato, ci costringe a stigmatizzare i medici come Lei, ancorati al passato, quando gli infermieri erano considerati degli sguatteri al servizio del medico”. Per l’associazione “l’infermieristica si è evoluta tanto da essere considerata una professione sanitaria dignitosa tanto quella medica”. E scatta la provocazione: “Non chiediamo la revoca di quanto disposto”, ma “chiediamo di disporre le stesse mansioni di pulizia elementare anche per i suoi colleghi medici, tanto per dimostrare la sua oggettiva imparzialità. Ancora meglio se queste disposizioni le decidesse una figura neutra e certamente più competente di Lei, per esempio un avvocato dell’azienda. In questo caso”, si legge ancora nella lettera firmata dal dirigente Mauro Di Fresco, “saremo almeno sicuri che non violerà le 20 leggi che ha appena violato con una disposizione tanto ridicola quanto anacronistica”. E arriva, puntuale, la replica dell’Aou: “la disposizione della direzione medica chiede al personale di verificare e controllare, come c’è scritto nel documento, le condizioni dei bagni e, se necessario, attivare le procedure per la sanificazione. Mai verrà chiesto al personale di effettuare compiti non di loro competenza e non stabiliti dalle leggi e dal contratto”.