Indipendentisti in piazza contro Pigliaru:”Giù le mani dalla sanità”

Indipendentisti in via Tempio davanti agli uffici della Asl contro Pigliaru:”Mentre gli ospedali del territorio vengono declassati il Presidente inventa la Asl Unica”


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Esordio in piazza per gli indipendentisti aderenti al progetto dell’Alternativa Natzionale in difesa della sanità pubblica. Nel mirino il Piano di riordino fortemente voluto dalla giunta Pigliaru che – sostengono i promotori della manifestazione – implica un intollerabile ridimensionamento del sistema ospedaliero isolano. Ad affollare via Tempio, davanti agli uffici della ASL, sono stati i militanti di Sardigna Natzione Indipendentzia, di Progetu Repùblica de Sardigna, del Fronte Indipendentista Unidu, di Gentes e di Sardigna Libera che per tutta la mattina hanno distribuito volantini e hanno dialogato con pazienti e personale.

Il punto è che «mentre gli ospedali dei nostri territori vengono declassati o chiusi, il Presidente Pigliaru inventa la ASL Unica, ovvero una grande mangiatoia con sede a Sassari guidata da un super direttore generale: il signor Moirano (ligure), il quale a sua volta ha nomimato direttori amministrativi e sanitari italiani» –sostiene al megafono Bustianu Cumpostu di Sardigna Natzione – «Con tale nomina al governo della sanità sarda c’è stata una grave perdita di sovranità del popolo sardo, pertanto il sistema politico al governo della Sardegna deve prenderne atto e restituire la delega ricevuta dai cittadini sardi».

Sul diritto alla salute interviene Cristiano Sabino, del Fronte Indipendentista Unidu, avanzando l’ipotesi che se le cose continueranno così si dovrà chiedere ad Emergency o a Medici Senza Frontiere di intervenire per garantire il diritto alla salute dei cittadini sardi. Sabino, nel suo intervento davanti ai tanti partecipanti al presidio, insiste anche sullo «sporco lavoro di austerity compiuto per conto dello stato italiano e del governo europeo da parte del governo regionale che, di fatto, è la giunta più spintamente ultraliberista mai toccata ai sardi».

Intervento lungo e dettagliato quello del medico Claudia Zuncheddu, segretario del movimento Sardigna Libera, che ripercorre le tappe dello smantellamento della sanità pubblica a beneficio di quella privata: «mentre si chiudono le strutture pubbliche si finanziano strutture sanitarie private di cui il Mater Olbia è l’esempio più eclatante. Un ospedale privato del tutto inutile a noi ma ai cui costi i sardi dovranno contribuire con 58 milioni di euro annui per dieci anni, cioè un patrimonio di oltre mezzo miliardo a fondo perduto indirizzato all’Emiro del Qatar». Ma i sardi non resteranno a guardare – rassicura la Zuncheddu – «lotteremo fino alla fine affiancando i comitati della Rete Sarda per la Sanità Pubblica, al fine di  impedire che il nuovo manager Moirano dia il colpo di grazia alla sanità pubblica». A chi governa la Sardegna – conclude l’esponente indipendentista – noi chiediamo che si organizzi un tavolo con sindaci e comitati per scrivere una Riforma democratica nell’interesse dei sardi incentrata sul taglio agli sprechi, dovuti ai giochi politici interni alle ASL, e non al diritto alla salute dei sardi».  

 


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