Coprifuoco e semi-lockdown, l’indice dei contagi bassissimo fa sperare la Sardegna

La rilevazione dell’Iss della settimana scorsa fa bene sperare la Sardegna. L’indice di contagio era all’1, 12 ben sotto la soglia dell’1, 5 che fa scattare l’allarme e le conseguenti misure restrittive. Timori per le occupazioni dei posti letto


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Sardegna regione a rischio coprifuoco anticipato? L’indice RT suggerisce il contrario. La rilevazione dell’Iss della settimana scorsa fa bene sperare la Sardegna. L’indice di contagio era all’1, 12 ben sotto la soglia dell’1, 5 che fa scattare l’allarme e le conseguenti misure restrittive. Certo l’indice Rt è importante ma non sarà l’unico parametro individuato. C’è anche quello dell’occupazione dei posti letto e questo, almeno stando a quanto accade al Santissima Trinità e al Brotzu di Cagliari e a Sassari, desta qualche preoccupazione in più, ma secondo gli esperti anche in questo caso l’Isola non rientrerebbe tra le regioni a rischio.

Il prossimo Dpcm, ha detto Conte, individuerà 3 aree corrispondenti a 3 scenari di rischio, per ciascuno dei quali sono previste misure via via più restrittive.

Quali sono allora le Regioni a rischio? Per ora possiamo basarci sull’indice Rt  (l’indice di contagiosità) di ciascuna Regione così come calcolato nel report settimanale dell‘Istituto Superiore di Sanità (Iss) che viene reso pubblico ogni venerdì, anche se il prossimo potrebbe essere anticipato già a domani.  Uno dei parametri tenuti in considerazione è l’indice di contagio Rt regione per regione. Si entra in allarme rosso quando viene superato 1,5. E la Sardegna si trova a 1, 12.

Ma come verranno divise le Regioni nelle tre aree? Conte ha parlato di 21 parametri.  “Gli scenari di rischio tengono conto delle valutazioni di Istituto superiore di sanità e Consiglio superiore di sanità, basate su 21 parametri (tra i quali il numero dei casi sintomatici, i ricoveri, i casi nelle Rsa, la percentuale di tamponi positivi, il tempo medio tra sintomi e diagnosi, il numero di nuovi focolai, l’occupazione dei posti letto sulla base dell’effettiva disponibilità)”. E sarà un’ordinanza del ministero della Salute a stabilire l’inserimento nelle diverse fasce.


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