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Sono in caduta libera e costituiscono una seria minaccia per i passanti: crollano i pali metallici in città. Cinque lampioni crollati in un anno. Il numero dei punti luce che si piegano al vento in città cresce. Si spezzano alla base e cadono. Per il momento solo danni alle auto parcheggiate e, per fortuna, nessun ferito. Quello di ieri in piazza dei Carrubi a Santa Teresa è solo l’ultimo caso. Il primo, metà febbraio in piazza Salento (un’utilitaria con parabrezza sfondato e tettuccio distrutto), mentre il 14 marzo un punto luce crollò a Sant’Elia, in via Schiavazzi, dove danneggiò l’auto di una donna. Il 22 aprile un palo cadde tra due vetture in via Fracastoro. Un altro episodio identico in via Belvedere a Buoncammino. Il consigliere Pd Fabrizio Marcello aveva presentato un’interrogazione in consiglio comunale. E anche Marcello Polastri, presidente della commissione Sicurezza era intervenuto. “La considerevole presenza di ruggine, alla loro base, suggerisce che alcuni pali sembrerebbero compromessi da un fenomeno corrosivo, un logorio legato anche all’urina dei cani”, denunciava il consigliere comunale Psd’Az, “bene, dunque, utilizzare all’occorrenza una bottiglietta d’acqua . Ma è sensato avanzare una richiesta per la più opportune verifiche e per i provvedimenti del caso”. Poi suggerisce: “Da qualche anno, in molte città italiane, è stata installata una guaina alla base dei pali per evitare la corrosione del metallo. Un intervento che sarebbe meno invasivo e meno oneroso. Da qui, una imminente richiesta”.