Incendi, “subito un tavolo al governo”: sos a Draghi dai presidenti di Anci Sardegna, Sicilia e Calabria

Emiliano Deiana con Leoluca Orlando e Marcello Manna chiama in causa mezzo esecutivo nazionale chiedendo che si affronti in via prioritaria l’emergenza roghi. Secondo Anci, servono anche un programma di prevenzione e investimenti dal Recovery Fund


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I presidenti di Anci Sardegna, Anci Sicilia e Anci Calabria, hanno scritto al premier Draghi per chiedere l’attivazione immediata del tavolo politico-istituzionale col governo per intraprendere, da subito, un’azione energica di contrasto al fenomeno degli incendi che investa anche gli aspetti pedagogici e di educazione ambientale e il necessario rafforzamento dei sistemi di prevenzione, di intervento e di lotta attiva al fuoco. Queste le principali richieste avanzate da Emiliano Deiana, Leoluca Orlando e Marcello Manna. La lettera è indirizzata anche al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, al ministro dell’Economia, Daniele Franco, al ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, al ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, e al ministro per il Sud, Mara Carfagna. “Le Anci regionali della Sardegna, della Sicilia e della Calabria  – scrivono i tre presidenti – pongono all’attenzione del governo la drammatica situazione, ancora in corso, relativa agli incendi nei nostri territori nei quali hanno bruciato e bruciano migliaia di ettari di boschi, di foreste, di terreni agricoli; incendi che hanno causato vittime, devastato il paesaggio, ucciso animali, distrutto aziende, flagellato gli ecosistemi e la biodiversità”.

 

“In rappresentanza dei comuni delle aree colpite  – continuano Deiana, Orlando e Manna – chiediamo al governo un tavolo politico-istituzionale coi ministri competenti affinché si pongano le basi per un’equa fase di ricostruzione ambientale, forestale, agricola, economica e paesaggistica dei territori colpiti; una ricostruzione ambientale che deve avere nei comuni e nelle comunità locali il fulcro e il motore di ogni politica e di ogni azione. In tale contesto di ricostruzione assumono connotati centrali le azioni di prevenzione che devono essere perseguiti nel tempo e non soltanto con l’approssimarsi della stagione estiva; azioni di prevenzione che investono una più ampia ed energica comprensione del fenomeno dei cambiamenti climatici e che necessitano politiche di sistema, locali e globali, in grado di contrastarli realmente”.

 

Secondo i presidenti “occorre orientare robusti investimenti sull’ambiente, sul paesaggio, sulle aree montane e le terre alte, sui boschi e sulle politiche forestali, sui parchi e le aree protette, sulla ruralità, sul contrasto all’abbandono dei paesi, delle aree interne, delle aree lasciate incolte ai fini di prevenzione degli incendi, delle terre agricole che possono trovare nel PNRR e nella Programmazione Europea 2021-2027 strumenti adeguati, se condivisi con le comunità locali e le loro rappresentanze, in grado di invertire la rotta”.

 

 

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