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Sergio Paolo Desogus si trova da qualche ora nel carcere di Uta. Ha violato gli obblighi previsti dalla legge, il 26enne: era in prova ai servizi sociali e non poteva uscire di casa a certe ore e nemmeno frequentare alcuni tipi di locali. Eppure, c’era anche lui nella rissa costata la vita a Luca Mameli, 35enne di Capoterra. A sferrare l’unica coltellata, fatale, è strano il fratello Alessio, in carcere dallo scorso dieci agosto. I due fratelli erano poi scappati dal Poetto di Quartu, bruciando i propri vestiti in uno dei terreni che hanno nella zona di Flumini e trascorrendo qualche ora in hotel, prima di andare dalla loro legale, Maria Lucia Mancosu. Sergio Paolo Desogus era risultato estraneo all’omicidio, ma dai controlli effettuati dalla polizia è successivamente emerso che, a quell’ora della notte sarebbe dovuto essere a casa e non in un locale notturno.
Nel passato del 26enne ci sono altri guai con la giustizia. Il suo nome figura tra gli arrestati, dieci, dell’operazione “Stirpe”, condotta dalla polizia nel 2017. Insieme ad altri parenti tra i quali anche lo stesso Alessio, Desogus, all’epoca ventenne, aveva fatto parte di una spietata banda che si era resa protagonista, stando alle accuse, di rapine, aggressioni e furti anche in ville.