Mega pista ciclabile da 1.220 chilometri da Cagliari a Sassari: 590 chilometri nella parte orientale e 630 nella parte occidentale. E una dorsale centrale da 293 chilometri parallela alla statale 131. Via al progetto della Regione per realizzare la rete regionale degli itinerari ciclabili che verrà finanziata con il mutuo regionale da 700 milioni per il piano infrastrutture. Tutti gli interventi previsti nel progetto sono stati illustrati oggi alle associazioni sportive, culturali e turistiche che hanno proposto alcune variazioni.
I primi 800 mila euro verranno messi a disposizione già nel 2015, ma il via alla realizzazione del progetto è previsto per il 2017. Una dorsale costiera di 1.220 chilometri, anche se la rete ciclabile sarda, complessivamente, sarà lunga oltre 2.700 chilometri tra ferrovie dismesse, piste, canali irrigui, viabilità secondaria, centro urbano, piste ciclabili esistenti, strade comunali, provinciali e statali. Prevista anche l’integrazione con treno o metro, e l’Arst, con la possibilità di trasportare le bici a bordo dei mezzi di trasporto pubblico.
Scommessa per turismo sostenibile. “Crediamo moltissimo in questa iniziativa, una grande scommessa per il turismo sostenibile diffuso nel territorio e meno concentrato ad agosto – ha detto il presidente Francesco Pigliaru – la rete ciclabile isolana può essere un’azione concreta nella direzione dell’obiettivo destagionalizzazione. Con questo progetto – ha proseguito Francesco Pigliaru – possiamo comunicare ai nostri turisti che si può raggiungere la Sardegna anche senza automobile, scegliendo una modalità di viaggio praticabile da un punto di vista ambientale ed ecologico. Ora l’ipotesi progettuale potrà essere enormemente arricchita anche dai privati con la possibilità di creare occupazione e sviluppo”.
Arst, Università, Comuni e associazioni. Nelle prossime settimane sarà firmata la convenzione con l’Arst, quale soggetto attuatore, e con l’Università di Cagliari per la progettazione: “E’ un impegno preso un anno e mezzo fa e portato a conclusione – ha detto il titolare dei Lavori pubblici all’incontro – ora è fondamentale darci un metodo e organizzare il sistema, per questo abbiamo coinvolto 65 associazioni e 170 Comuni che saranno nostri interlocutori costanti”. Al convegno di stamane è stato deciso di proporre anche delle sessioni informative sul territorio. “Per avere un termine di paragone – ha osservato Paolo Maninchedda – sottolineo che l’Italia ha stanziato 15 milioni di euro per il cicloturismo in tutto il territorio nazionale, pertanto il nostro investimento acquista ancora maggiore importanza anche come modalità per aumentare la ricchezza sostenibile, in termini di percorribilità e conoscenza dell’isola”.
Promozione. Utilizzo delle strade esistenti, massima riduzione del consumo del suolo, ottimizzazione delle risorse e valorizzazione del territorio sono le caratteristiche fondamentali della rete regionale ciclistica. E ancora l’obiettivo della promozione turistica: “Oggi abbiamo l’occasione storica di lavorare su un piano regionale per il cicloturismo e la mobilità – ha fatto sapere l’assessore Morandi – sono state investite risorse importanti e stiamo realizzando un progetto di grande respiro, convinti che si possa davvero cambiare l’immagine della regione in un’ottica di qualità della vita: non a caso chiediamo al Mibact che il 2016 sia l’anno regionale e nazionale di cammini, ciclovie, ippovie e sentieri”.
Dorsali e varianti. Il percorso isolano prevede la connessione di tre dorsali, quella centrale dal capoluogo a Porto Torres, l’occidentale Cagliari-Oristano-Castelsardo, e quella orientale attraverso Muravera-Arbatax e Olbia. In più, grazie alle osservazioni dei Comuni e delle associazioni, sono state tracciate 65 varianti. L’ampio riscontro degli enti locali alla proposta della Regione conferma il forte interesse del territorio.