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Finito di somministrare la quarta dose di vaccino a over 80, ospiti delle residenze assistite e ultrasessantenni fragili, in autunno il secondo booster toccherà agli over 50, con un nuovo siero anti-Covid, che potrebbe comprendere anche quello antinfluenzale. E’ questo l’orientamento del governo, che pur assicurando l’efficacia della copertura dalle conseguenze più gravi ribadisce la necessità di non abbassare la guardia e arrivare preparati all’autunno.
“E’ assolutamente da perseguire il completamento del ciclo di copertura vaccinale”, spiega il presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli, facendo il punto sullo stato e le prossime tappe della campagna. “I vaccini oggi a disposizione sono più che adeguati per conferire protezione rispetto al rischio di malattia grave – aggiunge – l’ultimo dato Iss, ci ricorda che hanno una protezione del 91% rispetto al rischio di sviluppare la malattia grave”.
Il target della quarta dose comprende da oggi altri sei milioni di persone, tra over 80 (circa quattro milioni) e over 60 fragili (due milioni). Ma secondo gli esperti il coinvolgimento degli ultracinquantenni è inevitabile per rafforzare lo scudo anti contagio.
“Non siamo ancora in una situazione ottimale”, dice il direttore prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, secondo il quale “la luna di miele del vaccino è finita dopo il periodo iniziale della campagna, come succede sempre perché il vaccino tende a far diminuire la malattia grave, si abbassa la percezione di rischio e subentra una ‘stanchezza’”. “Ma se i casi di malattia grave sono calati è solo grazie alla campagna vaccinale – aggiunge – ed è per questo che non bisogna abbassare la guardia”.
Infine per quanto riguarda la nuova variante ‘Xf’, isolata per la prima volta a Cesena, “ha caratteristiche simili ad omicron”, conclude Rezza, e almeno per ora, non desta particolari preoccupazioni.