Cagliari, “Impiegata Alitalia confonde l’Armenia con l’India e mi manda anche a c…..”

La disavventura di Giorgio Aresti all’aeroporto di Elmas che ha rischiato di perdere un volo per Yerevan a causa di un malinteso allo sportello della compagnia. “Stavo per perderci i 4 mila euro del biglietto, mi son rivolto alla polizia e alla fine ho avuto ragione. Ma l’impiegata mi ha anche mandato a c……”


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Rischia di perdere il volo per l’Armenia e un biglietto da 4 mila euro. Ecco la disavventura raccontata da Giorgio Aresti che  il 15 settembre alle 6,15 mi si presenta, assieme alla moglie, allo sportello Alitalia di Cagliari-Elmas per effettuare il check-in relativo ai biglietti elettronici n. 5555772613590-591 e 5555772613592-593, per la tratta a Roma-Mosca-Yerevan.

“La signora dietro lo sportello”, racconta, “mi guarda con sospetto ipotizzando che per Mosca fosse necessario il visto. Le spiego che a Mosca passo in transito, ma la mia interlocutrice prende il telefono e comincia una serie di telefonate. Dopo circa un quarto d’ora, prende il biglietti elettronici ed i passaporti e sparisce negli uffici Alitalia. Dopo mezz’ora di attesa chiedo a una collega dell’impiegata che fine abbia fatto la signora con i miei biglietti e passaporti, mi rispondono che è necessario fare accertamenti.

Finalmente alle 7 arriva l’impiegata, che con decisione dice: “Devo purtroppo darle una cattiva notizia, per Yerevan ci vuole il visto quindi non posso fare il check-in”. Chiedo alla signora di consultare il sito del Ministero dell’Interno dove sta scritto chiaramente che dal 10 gennaio 2013 i cittadini Europei dell’Area Schengen possono entrare in Armenia col passaporto per un periodo turistico di 180 giorni, purtroppo dagli uffici Alitalia arrivano altre due impiegate che danno man forte alle tesi all’impiegata, sostenendo: “Guardi che noi abbiamo telefonato al nostro ufficio emigrazione”.

Cerco di non perder la calma, devo partire per un viaggio pagato 4 mila euro, non posso rischiare di perdere tutto e dover fare una causa alla donna dietro lo sportello. Chiedo alla signora di farmi il check-in fino a Roma. L’impiegata mi spiega che devo acquistare il biglietto, nonostante io sia già in possesso di un biglietto elettronico. Le chiedo di rilasciarmi una dichiarazione che attesti che per quel viaggio occorre il visto: “Mi dispiace non posso rilasciare quello che lei mi chiede”.

Vado al vicino ufficio di Polizia, mentre racconto quanto è accaduto a tre poliziotti, arriva di corsa mia moglie, che mi spiega che finalmente l’impiegata e le altre due colleghe degli uffici, dietro suggerimento di un’altra collega allo sportello hanno capito che Yerevan e l’Armenia non sono in India come credevano: stanno stampando le carte d’imbarco!

Fortunatamente non avevo bagaglio da imbarcare, quindi son riuscito a prendere al volo l’aereo poiché erano ormai le 7,20. Lasciando il banco ho detto alla signora che al ritorno dal viaggio mi sarei occupato di segnalare il suo comportamento. La risposta è stata lapidaria: vada a cagare! Segnalo quanto sopra affinché  l’Alitalia assuma gli opportuni provvedimenti e aspetto da parte chi a sbagliato le dovute scuse”.


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