Un’occupazione quasi al capolinea, salvo miracoli, persa per un motivo che li vede passare dal ruolo di semplici rivenditori a “vittime” di una situazione che mai si sarebbero sognati di vivere. Roberta Porcu, 63 anni, e il marito Nazzareno Edosini, di 61, stanno per finire a girarsi i pollici. Dopo aver lavorato per quasi quattordici anni in viale Leonardo da Vinci come titolari della Diva Piante, stanno per restare senza lavoro. Il motivo? La struttura è stata messa all’asta: “Qualche giorno fa c’è stato un primo round, servivano 350mila euro per comprarla, ma non c’è stata nessuna offerta”, spiega, disperata, la donna. Non è lei ad essersi messa in questo pasticcio: “Qui siamo solo in affitto. È il padrone della struttura che, a causa di problemi suoi e sui quali non voglio dire nulla, ha portato me e mio marito a essere messi alla porta. Il nostro avvocato ha cercato, con ricorsi e opposizioni, di bloccare la procedura di sfratto, ma non è servito a nulla”. Oltre a Roberta Porcu e Nazzareno Edosini, nel vivaio lavorano “altre cinque persone. Ci siamo ritrovati catapultati in una vicenda che ci vede totalmente estranei”. Almeno volontariamente. Involontariamente, però, è capitato che la donna avesse firmato un primo contratto di sette anni, dal 2010 al 2017, e un secondo identico, sino a tutto il 2024, con una persona che ha accumulato debiti che, poi, non è riuscito a onorare nei tempi previsti.
E ormai la frittata sembra bella che fatta: “Sono consapevole che le sentenze vadano rispettate, ma questa non la condivido in quanto credo che stia ledendo il diritto mio e di mio marito, in qualità di agricoltori, di portare a termine la produzione annuale. Credo proprio che il nostro sistema di giustizia, valore assoluto di equità ed equilibrio, stia scadendo in inefficienza e superficialità a discapito delle persone che ogni giorno lavorano e producono reddito”. Proprio quel reddito, quegli incassi mensili che, nelle previsioni della coppia, avrebbero dovuto traghettarli sino all’età della pensione, nemmeno troppo distante. Ma così non sta andando, purtroppo, e l’immediato futuro è a tinte quanto mai grigie: “Sono amareggiata e delusa da una macchina che non vuole essere presente alla soluzione dei problemi comuni e quotidiani”.