Il vino del Veneto col nome di Terralba: parte la guerra degli esposti

Un0azienda della penisola ha realizzato un vino utilizzando il nome di Terralba: L’Unione Nazionale consumatori di Cagliari non ci sta


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L’Unione Nazionale Consumatori di Cagliari ha inoltrato una segnalazione alla Direzione Centrale dell’CQRF di Roma per verificare se nella denominazione di un vino del Veneto e nella denominazione di un’Azienda Agricola del Piemonte sia consentito riportare il nome “TERRALBA” che qualifica la DOC TERRALBA o CAMPIDANO DI TERRALBA fin dal 1975.

“L’uso di una denominazione riconosciuta non può far parte di un marchio o di una denominazione di Azienda, in quanto sono  atte a creare confusione ed indurre in errore i consumatori, specie nei confronti di coloro residenti fuori Sardegna o all’estero che intendessero fare ricerche sul web per conoscere i produttori ed ordinare dei vini con la DOC Terralba costituita in massima parte dalla presenza del vitigno Bovale.

Mentre il vino sardo è rosso, quello denominato “Terralba” dall’Azienda Castello di Lispida è un vino bianco costituito da uve bianche Tocai e Ribolla.

Il responsabile dell’azienda Castello di Lispida ha dichiarato che l’azienda suddetta esiste fin dal secolo 19°; nulla da obiettare se trattasi di un’azienda cosi antica, ma il nome “Terralba” dato ad un loro vino bianco, ammesso e non concesso che sia stato registrato come marchio, la normativa civilistica e comunitaria vieta la registrazione di nomi geografici o di uso comune. Basti pensare che il Comm. Gennaro Murgia, inventore del Villacidro Murgia, non poté registrare il nome del famoso liquore perché conteneva il nome di una località geografica.

Ad ogni modo sarà l’ICQRF ad effettuare i dovuti controlli per accertare se nelle due fattispecie si ravvisano delle violazioni alle norme di legge sulla tutela delle Denominazioni di Origine dei vini”.


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