No alla “speculazione energetica”, come la definiscono gli ambientalisti. No alle trivelle, no ai progetti calati dall’alto sulla pelle degli abitanti. Una mazzata durissima alla Saras arriva da Tar Sardegna, con la sentenza Sez. II, 2 ottobre 2015, n. 1057, che ha respinto il ricorso della Saras s.p.a. contro la dichiarazione di improcedibilità emessa dal Servizio S.A.V.I. della Regione autonoma della Sardegna quale drastica conclusione della procedura di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) relativa al progetto di perforazione esplorativa per la ricerca di gas naturale a due passi dallo Stagno di S’Ena Arrubia.
“L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus- spiega Stefano Deliperi- grazie al prezioso operato dell’avv. Lia Pacifico intervenuta nel giudizio avverso il ricorso della Società energetica in difesa del provvedimento regionale e al fianco del Comune di Arborea, esprime grande soddisfazione per la pronuncia del Giudice amministrativo sardo. Il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha continuamente sostenuto – con azioni legali e di sensibilizzazione – la più strenua opposizione allaspeculazione energetica ed è al fianco della comunità locale di Arborea, del Comitato “No al progetto Eleonora” e di chiunque vorrà difendere fino in fondo l’ambiente, la salute e il contesto economico-sociale arborense minacciato dalla più arrogante speculazione energetica.
E dopo la decisione del Tar arrivano le precisazioni della Saras. “Prendiamo atto della decisione assunta dal Tribunale amministrativo regionale. Al di là degli aspetti legali che saranno oggetto di valutazione, fin dal principio ci siamo impegnati in un progetto imprenditoriale sviluppato secondo i migliori standard tecnici e di ricerca della compatibilità ambientale, anche in linea con i permessi di ricerca regionali”.
La Saras intanto in un comunicato replica: “Prendiamo atto della decisione assunta dal Tribunale amministrativo regionale. Al di là degli aspetti legali che saranno oggetto di valutazione, fin dal principio ci siamo impegnati in un progetto imprenditoriale sviluppato secondo i migliori standard tecnici e di ricerca della compatibilità ambientale, anche in linea con i permessi di ricerca regionali”.