Il Sulcis si spacca sul lavoro: la delusione dei Figli della Crisi

Il comitato dei Figli della Crisi scrive su Cagliari Online: il nostro grido di aiuto questa volta a Roma non si sentirà. Per colpa di chi?


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I Figli della crisi

Dopo tante battaglie unitarie, nel Sulcis scende il gelo tra il comitato spontaneo “I figli della crisi” e la rappresentanza sindacale metalmeccanici Cgil, Cisl e Uil. I figli della crisi, capitanati dall’intraprendente Ivano Sais, leader storico del movimento giovanile, motivati da spirito di solidarietà sociale, si preparavano ad una discesa in grande stile nella capitale per difendere i diritti sacrosanti degli operai e di tutto il Sulcis; ma venerdì sera è arrivato lo stop.
“Inaudito, in tanti anni di battaglie fianco fianco nelle rivendicazioni territoriali l’unità delle categorie è sempre stato un segno distintivo ammirato da tutti” Da oggi potrebbe non essere più così. Ivano Sais, con profondo rammarico ne dà notizia, dopo aver ricevuto l’invito ad astenersi ai preparativi per affrontare il viaggio dela manifestazione prevista martedì 13 settembre.
Fausto Zoncu, altro componente del comitato giovanile rincara la dose: “Sono convinto che la decisione di estraneare gli altri movimenti non sia degli operai Alcoa, ma dipenda da politicanti di basso profilo, che non comprendono che c’è un intero territorio al collasso. Ed a pagarne le spese sono soprattutto i disoccupati e tutte le nuove generazioni di studenti senza futuro”.
In pratica si sta delineando una gravissima spaccatura sull’unita’ delle rivendicazioni storiche del Sulcis. Gli studenti pronti a sostenere le battaglie dei genitori, sono senza parole e indignati degli atteggianti dei sindacalisti dei Metalmeccanici appartenenti alla Cgil, Cisl e Uil.
Il grido di battaglia “Studenti, Operai, uniti nella lotta, il posto di lavoro non si tocca” a ROMA, questa volta, non si sentirà.


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