Il sangue trovato sulla roccia è di Francesca Deidda: dai Ris la terribile conferma

I carabinieri hanno accertato che anche il bite dentale, già riconosciuto dal dentista della 42enne, appartiene alla donna scomparsa il 10 maggio da San Sperate. Da domani operativi i cani molecolari arrivati da Bologna dopo il primo giro di ambientamento di oggi. Intanto, i legali di Igor Sollai sono rimasti un’ora e mezzo in carcere con lui per preparare la strategia in vista dell’udienza del Riesame per la scarcerazione ma anche delle dichiarazioni che l’uomo ha detto di voler rilasciare giovedì prossimo


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

La terribile, atroce conferma arriva dai carabinieri del Ris, a conclusione degli accertamenti scientifici: il sangue sulla roccia e il bite dentale trovati durante la prima battuta di ricerca di Francesca Deidda, la 42enne sparita da maggio da San Sperate  che secondo gli inquirenti sarebbe stata uccisa dal marito, Igor Sollai, 43 anni, attualmente in carcere per omicidio volontario e occultamento di cadavere, sono di Francesca. Gli esperti dell’arma hanno fatto una comparazione degli elementi trovati in campagna a Sinnai con il dna recuperato da alcuni oggetti trovati nella casa di via Monastir, quella che potrebbe essere il movente del delitto perché Igor temeva di perderla, avendo iniziato una relazione con un’altra donna da circa un anno.
Bite e tracce di sangue erano state recuperate il primo giorno di ricerca della donna vicino al torrente in secca in località San Priamo a Sinnai insieme a un frammento di felpa, un lembo di accappatoio e un beauty case. Gli accertamenti potrebbero ora essere ripetuti dai periti di parte.
Intanto, gli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba che difendono Igor Sollai, oggi sono stati in carcere a Uta a parlare con il loro assistito per oltre due ore e mezzo, per preparare l’interrogatorio di giovedì 18 e quello davanti ai giudici del riesame fissato per il 23. Oggi pomeriggio i cani molecolari dei carabinieri arrivati appositamente da Bologna sono stati portati nella zona di Sinnai per una prima battuta di ambientamento e da domani saranno utilizzati attivamente nelle ricerche del corpo di Francesca.
Secondo gli inquirenti, Igor Sollai ha ucciso Francesca e poi si è sostituito a lei utilizzando il suo telefonino per rispondere a parenti e amici che le chiedevano il perché del suo allontanamento. Sempre lui avrebbe mandato una mail al datore di lavoro e all’Inps per comunicare le dimissioni. Proprio la risposta a uno dei messaggi-trappola inviato dalle colleghe ha fatto stringere il cerchio intorno a Igor Sollai, che di fronte a un nome inventato non ha battuto ciglio.
Domattina, nell’angoscia di tutti e con nessuna speranza ormai di poter ritrovare viva Francesca, riprenderanno le ricerche.


In questo articolo: