Il piccolo Rocco non ce l’ha fatta: addio al gattino di Ortacesus

Il piccolo Rocco non ce l’ha fatta. Il gattino “mascotte” del museo di Ortacesus, avvelenato qualche settimana fa, si è arreso ad un male che non gli ha lasciato scampo


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di Fabio Leo

Il piccolo Rocco non ce l’ha fatta. Il gattino “mascotte” del museo di Ortacesus, avvelenato qualche settimana fa, si è arreso ad un male che non gli ha lasciato scampo. La Felv, in questa lotta che ha visto Rocco nelle vesti di indomito guerriero, ha avuto la meglio. Il piccolo felino da settimane veniva seguito dai veterinari della clinica Frongia di Cagliari, tra le coccole dei suoi “tati” e le infinite manifestazioni d’affetto pervenute da tutta Italia. Ci occupammo di lui quando, tra l’indignazione popolare, si diffuse la notizia del vile atto compiuto ai suoi danni, l’ennesimo nei confronti di cani e gatti che hanno la sola colpa dell’ingenuità e della infinita fiducia che ripongono nel genere umano.

Rocco è stato solo l’ultimo, triste protagonista, di una cultura distorta, che ancora oggi considera gli animali esseri di serie B, al punto che, nella maniera più ignobile e vigliacca, si tende a privargli della libertà e del diritto di vivere serenamente. Così, con un annuncio sulla pagina ufficiale, i suoi padroni adottivi, hanno voluto salutarlo: “Ci abbiamo provato, abbiamo lottato insieme a te tutti i giorni e in tutti i modi, ma purtroppo la Felv è riuscita a portarti via da noi e da tutte le persone che ti amavano. Alcune malattie vincono, in modo crudele e feroce. Siamo fieri di aver reso queste tue ultime settimane serene e prive di sofferenze”. Rocco e la sua storia siano d’esempio, perché certi fatti non riempiano più le pagine più tristi dei notiziari locali, e perché non svuotino i cuori di chi si nutre dell’amore del quale sono capaci.


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