Il nuovo Cagliari costato 7 milioni: sarà più forte dell’anno scorso?

Cinque titolari su 11 (Van der Wiel, Andreolli, Capuano, Cigarini e lo stesso Pavoletti) vengono da un campionato in cui hanno giocato poco. Nella rosa  ci sono quattro centrali difensivi, ben sei attaccanti e solo due esterni mancini peraltro adattati


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Il mercato del Cagliari si è chiuso e un piccolo riepilogo si impone. Han e Colombatto sono andati via in prestito senza portare un euro (il Perugia è stato trattato con in guanti perché si è beccato pure Pajak senza battere ciglio); Balzano è tornato a Pescara a titolo definitivo semplicemente rescindendo il contratto, ma anche lui senza portare soldi. Così come non è costato un euro il cartellino dell’olandese Van der Wiel arrivato in conseguenza della partenza di Isla. L’operazione Borriello-Pavoletti si è conclusa con un saldo negativo di 10 milioni (2 in arrivo 12 in partenza) e con la cambiale firmata dall’ex attaccante del Napoli che si impegna a segnare i 16 gol realizzati l’anno scorso dall’attaccante finito alla Spal (i 4 in Coppa Italia gli sono stati abbuonati). Giulini sperava che il diesse Rossi gli recuperasse un po’ di quattrini dalla cessioni di Cop e Giannetti ,ma a fronte dei 3 milioni incassati dallo Standard Liegi per la punta slava (che tra riffe e raffe era costato 4 milioni e ne ha fatti incassare 5), il tentativo di recuperare qualcosa dei 3,5 milioni spesi a suo tempo per Giannetti è andato a vuoto e l’attaccante rimane in rosa, così come il convalescente Melchiorri che in due giorni ha fatto il giro d’Italia per non muoversi. Il mercato peraltro era cominciato con l’operazione Murru-Cigarini che aveva fruttato 7 milioni dalla Sampdoria. Andreolli non è costato nulla (ha un ingaggio importante che però fa il paio con quello risparmiato per la partenza di Bruno Alves). E’ andato via anche Salamon (gratuitamente) mentre Ceppitelli, finito ai margini del progetto Rastelli è rimasto per tentare di riconquistare la fiducia e un po’ di spazio. Restano i 7 milioni spesi per i giovani Romagna e MIangue (3,5 a testa) mentre il ritorno di Cragno e la partenza di Gabriel non hanno mosso danaro, così come il rientro di Cossu. Alla fine il Cagliari chiude con un passivo di 7 milioni. E’ una squadra più forte di quella che si era piazzata undicesima l’anno scorso? Risposta ardua per chi non ha la sfera di cristallo. Qualcuno si era illuso che potesse arrivare un terzino sinistro (Peluso era il nome più gettonato all’inizio poi pian piano è scomparso) che potesse far maturare Miangue senza gravarlo di responsabilità. Rastelli peraltro sembra aver preso alla lettera la cosa perché all’ex Primavera dell’Inter di responsabilità finora non gliene ha concesso proprio. In compenso dopo lo spostamento nel mezzo dell’area di Pisacane ora sono quattro i centrali (con lui ci sono Andreolli, Cappitelli e Romagna), addirittura 6 gli attaccanti. Negli ultimi giorni erano circolati i nomi di Giaccherini, Bisoli e Rigoni (quello del Genoa) di cui poi non è rimasta traccia. Resta una considerazione da fare: a parte Cragno che l’anno scorso ha giocato sempre, tutti i nuovi presunti titolari lo scorso campionato l’hanno guardato spesso dalla tribuna. Cigarini con la Samp fece appena 4 presenze, Andreolli 6 nell’Inter, Van Der Wiel 11 in Turchia, Pavoletti giocò abbastanza a Genova ma da gennaio solo pochi spezzoni col Napoli.  Aggiungiamo che Capuano oggi inaspettato titolare a sinistra, nei tre anni precedenti ha tenuto la media di 15 presenze all’anno. Sarà un caso ma Andreolli, Cigarini e Capuano sono fra quelli che in questo inizio di torneo devono farsi perdonare qualcosa. Vista la faccenda in positivo, si può dire che il Cagliari si trova oggi tanti giocatori riposati. Speriamo che sia il segreto per confermare se non per migliorare la classifica dell’anno scorso.


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