Il dramma della 125: “Nella galleria soccorsi difficili e telefoni muti”

“Ci risulta che nella galleria della statale 125 ieri notte, mentre andava in scena il dramma, i telefoni cellulari fossero praticamente muti. E questo ha complicate notevolmente il lavoro delicatissimo dei soccorritori davanti a un incidente così grave”.


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“Ci risulta che nella galleria della statale 125 ieri notte, mentre andava in scena il dramma, i telefoni cellulari fossero praticamente muti. E questo ha complicate notevolmente il lavoro delicatissimo dei soccorritori davanti a un incidente così grave”. Claudio Cugusi, politico cagliaritano ma in questo caso nella veste di dirigente di importanti associazioni di volontariato nel settore dei soccorsi, lancia un preoccupante allarme: “Vogliamo sapere dall’Anas quail e quanti ripetitori siano stati installati nei pressi delle principali gallerie sarde-  chiede- perchè le testimonianze che abbiamo raccolto parlano chiaro: forse sarebbe stato più facile salvare la vita a Ernesto Piras e soccorrere i tre bambini e le altre persone ferite, se le comunicazioni fossero state meno complicate. Basterebbe installare ripetitori a 200 metri dai viadotti più pericolosi, si tratta di un investimento per la sicurezza degli automobilisti al quale Anas e Regione non possono certo rinunciare”. Ed ecco anche la lettera completa che Cugusi ha scritto al presidente dell’Anas Pietro Ciucci: “Egregio Presidente, non le sarà sfuggita la tragedia della strada avvenuta ieri sera sulla Statale 125, all’interno della galleria Anas. L’occasione ha riproposto, con tutta la sua drammaticità, il problema della mancanza di segnale telefonico in quella galleria e nelle altre gallerie della Sardegna, tutte di proprietà della società che Leipresiede. Come autista volontario del 118, prima ancora che come amministratore pubblico, Le chiedo se sia a conoscenza di quanto scrivo e Le chiedo inoltre se ritenga tutto ciò una cosa giusta e non riprovevole. E’ normale che spiaccia agli automobilisti perdere la linea durante il viaggio. Ma è molto grave quando questo capita ai soccorritori, che non sempre hanno a disposizione una radio per parlarsi tra loro o per parlare con la centrale operativa. Se è vero che un ripetitore telefonico costa appena mille euro, perché non sistemarne uno in tutte le gallerie sarde e risolvere alla radice un problema di sicurezza, prima che di comodità?”.


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