Il convegno: “La vite e il vino in Sardegna, una storia millenaria”

A Monastir un convegno sui residui organici trovati nel torchio nuragico nel 1993

“La vite e il vino in Sardegna: una storia millenaria”: è questo il titolo dell’incontro che si terrà venerdì 9 dicembre a partire dalle ore 16 nell’aula consiliare del Comune di Monastir. Saranno presentati i risultati delle scoperte effettuate dall’equipe archeobotanica del Centro Conservazione Biodiversità (CCB) in collaborazione con i ricercatori di Chimica degli alimenti del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università di Cagliari. Le analisi hanno interessato i residui organici contenuti all’interno del torchio nuragico ritrovato a Monastir presso il Monte Zara dall’archeologo Giovanni Ugas nel 1993.

Sulla base della letteratura esistente risulta essere la pressa per la vinificazione più antica rinvenuta nell’area mediterranea. I dati, ottenuti attraverso le analisi chimiche dei residui organici ritrovati all’interno della vasca del torchio, confermano quindi le ipotesi avanzate dall’archeologo Giovanni Ugas che per primo ipotizzò un suo utilizzo per la spremitura dell’uva in epoca nuragica.

All’incontro interverranno anche l’archeologa Cinzia Loi, che presenterà le antiche metodologie di produzione del vino in Sardegna, a seguire Onofrio Graviano dell’agenzia Agris che parlerà della caratterizzazione enologica, chimica e sensoriale dei vitigni autoctoni della Sardegna. 

A conclusione Guy d’Hallewin, direttore del ISPA CNR di Sassari, presenterà i recenti studi realizzati sulle proprietà nutraceutiche della vite. Modera l’incontro il direttore dell’Orto botanico dell’Università di Cagliari, Gian Luigi Bacchetta.


In questo articolo: