I trapiantati sardi fanno incetta di medaglie a Oxford: ori nel petanque e bronzi nel ciclismo

I cinque atleti portano sul podio un’intera Isola ai campionati europei per dializzati, contribuendo ad arricchire il medagliere finale dell’Italia: spiccano i 13 ori e i cinque argenti


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Hanno fatto incetta di medaglie i cinque trapiantati sardi che hanno partecipato, per una settimana, ai campionati europei dedicati ai dializzati a Oxford. Medaglia d’oro nella categoria “oltre 40 anni” per il trapiantato di rene al Brotzu, Enrico Pitzalis, nella petanque singolo, mentre un’altra medaglia d’oro è stata vinta anche da Pino Argiolas, anche lui trapiantato di fegato nel più grosso ospedale sardo, nella petanque nella categoria “oltre 69 anni”. Una inattesa medaglia medaglia d’argento sempre nella petanque ma nella gara di doppio, per Gianni Fadda, trapiantato a Padova, e Pino Argiolas, che si sono dovuti arrendere in finali ad una fortissima copia di ungheresi. Enrico Pitzalis ha inoltre conquistato un bellissimo bronzo nel tennis singolare, dove si è dovuto scontrare con un fortissimo tennista inglese che poi ha vinto il torneo. Tra la sorpresa generale la prima medaglia per l’Italia è arrivata nelle Darts (freccette) grazie a Pino Argiolas, che si è aggiudicato il bronzo cimentandosi in uno sport molto praticato nei paesi nordici. Importante piazzamento al quarto posto di Stefano Caredda, trapiantato di fegato al Brotzu, nel ciclismo a cronometro, che ha ripetuto lo stesso ordine di arrivo nella gara in linea di 21 chilometri arrivando sempre quarto, battuto in volata da un olandese e due inglesi. Per Caredda è, purtroppo, una medaglia persa nella cronometro, in quanto gli organizzatori hanno fatto una classifica unica con i dializzati dove un altro italiano era al primo posto.
Ottima, poi, la prestazione del fondista Gianni Fadda, trapiantato di fegato di 71 anni, nella “road race” di 5 chilometri dove, dove pur avendo impiegato 28 minuti nell’impegnativo circuito con tanti saliscendi nel parco del  Blenehim Palace, non è andato a medaglia perchè gli inglesi hanno accorpato la sua categoria con quelli più giovani di 10 anni. Buone anche le prestazioni di Paolo Perra, trapiantato di fegato, nel bowling e nella petanque dove ha gareggiato senza però conquistare medaglie. I sardi hanno contribuito ad arricchire il medagliere dell’Italia che è arrivata al settimo posto nella classifica per nazioni con 13 medaglie d’oro, 5 d’argento e 5 di bronzo. “Ci piace evidenziare che i campionati europei dei trapiantati e dializzati possano essere chiamati anche i campionati del fair play, in quanto 400 atleti di 29 paesi diversi si sono affrontati per una settimana in sport individuali e di squadra e non c’è stato il minimo screzio. Riteniamo che essere tornati alla vita dopo il trapianto di un organo ci faccia apprezzare ancora di più questi momenti di socializzazione e di vita in comune, anche perchè quando gareggiamo non siamo soli ma con il nostro donatore o donatrice”, afferma Pino Argiolas, che è anche presidente della onlus Prometeo. “Da tutti i trapiantati sardi che hanno gareggiato un grazie di cuore ai donatori e alle loro famiglie, ed un grandissimo grazie agli operatori sanitari della donazione e del trapianto che rendono possibili questi ‘miracoli’ del ritorno alla vita. L’augurio che facciamo e che questo nostro impegno sportivo sia un contributo a promuovere la donazione nella nostra terra e nel nostro Paese facendo calare le opposizioni alla donazione”.