I sardi comprano le stelle di Natale locali, vendute 250 mila piantine

Sono circa 250 mila le piante fiorite vendute in Sardegna nel mese di dicembre. I consigli per conservarle a lungo


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Sono circa 250 mila le piante fiorite vendute in Sardegna nel mese di dicembre. Un dato positivo, secondo un’indagine condotta da Coldiretti Sardegna, in linea con il 2015.

“Il consumatore –  osserva il florovivaista di Olmedo Vittorio Cadau – è ormai abituato a frequentare sempre più spesso i mercati locali dove ricerca, anche nel nostro settore, prodotti di alta qualità e durevolezza delle piante fiorite”.

Grazie soprattutto ai mercati di Campagna Amica, si è instaurato un rapporto di fiducia tra cliente e produttore: “un rapporto diretto – sostiene ancora Cadau – in cui il produttore da anche dei consigli pratici e informazioni sulle caratteristiche dei fiori che si acquistano “.

A farla da padrone in questo mese, è come sempre la stella di Natale, meglio nota come Euphorbia (Poinsettia) pulcherrima, dalle ampie foglie colorate che la rendono simile ad una cometa. Il suo colore tipico è il rosso intenso ma non mancano anche altre varianti cromatiche sempre nuove.

“Non tutti sanno – ricordano dalla Coldiretti – che i veri fiori della stella di Natale, pianta originaria del Messico, sono quelli di colore giallo all’interno, mentre le parti di colore rosso non sono altro che foglie che assumono tale colorazione in particolari periodi dell’anno. Solitamente tali brattee sono rosse, ma possono essere anche rosa o bianche e tendono, per motivi fisiologici, a cadere”.

Per le feste in Italia ne sono state vendute oltre 10 milioni, dato lievemente in crescita rispetto allo scorso anno. A livello regionale sardo, dove la quasi totalità sono di produzione locale, l’andamento commerciale è analogo al fenomeno nazionale.

Al secondo posto si ritrovano i ciclamini, nella loro ampia gamma di colorazioni e dimensioni di vaso.

In linea con i livelli dello scorso anno anche il prezzo, dovuto sicuramente ad una migliore qualità dei prodotti locali rispetto a quelli di importazione ed ad una lieve flessione dei costi di produzione per l’andamento stagionale.

Al dettaglio i prezzi delle stelle di Natale partono dai 2 euro per piantine molto piccole, diffuse soprattutto a livello della grande distribuzione commerciale, fino ai 5 euro dei vivai. Per taglie medio-grandi in vaso (le tipologie più richieste) si spende fino a 15-18 euro per. Considerando, infine le varietà più strutturate o a quelle ad alberello, i prezzi possono raggiungere i 150 euro.

 

Un capitolo a parte è da dedicare agli abeti natalizi allevati esclusivamente in vivaio per l’uso tradizionale e simbolico del Natale. Non essendoci produttori locali, per le ovvie condizioni climatiche, il numero delle piante è certamente costante nel tempo e molto sensibile a “mode ecologiste” o dei consumi.

“Possiamo affermare – conclude Vittorio Cadau – che in vista del Natale si osserva una lieve ma importante crescita delle vendite florovivaiste sul territorio regionale, anche a causa del prezzo tendenzialmente stabile o inferiore per alcune tipologie”.

“Anche per le piante – sostiene il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – è importante scegliere i prodotti locali. In questo modo si alimenta e si aiuta a consolidare un settore che dà lavoro a centinaia di addetti e diverse imprese sul territorio”.

 

PICCOLI ACCORGIMENTI PER CONSERVARE LE STELLE DI NATALE

La pianta è ancora viva anche dopo la perdita delle foglie. E’ molto importante mantenerla durante il periodo di “stasi” all’ombra, lontana da luoghi dove possa ricevere luce artificiale (lampadine, televisioni) perché si tratta di una pianta “brevidiurna” che fiorisce in conseguenza di un adeguato periodo trascorso con un basso numero di ore di luce.

“Durante il periodo primaverile – informa dalla Coldiretti – sarà opportuno effettuare una potatura abbastanza vigorosa e metterla in terrazzo, per poi riporla in casa verso ottobre/novembre, in un ambiente poco luminoso (8 ore max di luce al giorno) al fine di facilitare la crescita di nuove foglie (che assumeranno il caratteristico colore rosso) e di nuovi rami”.

“Un ultimo piccolo accorgimento – conclude la Coldiretti – per far rifiorire la stella di Natale quest’essenza predilige concimazioni a base di potassio e fosforo, soprattutto nel periodo autunno invernale. Così facendo l’anno successivo si potrà avere ancora la stella di Natale”.


In questo articolo: