I forestali sardi marciano su Cagliari: “Assurdo rischiare la vita per mille euro al mese”

Lottano contro gli incendi e salvano vite durante le alluvioni ma, per la Regione, “sono lavoratori da non stabilizzare. Ci sono tantissimi precari dopo trent’anni di duro lavoro. È facile ricordarsi dei forestali solo quando ci sono situazioni di pericolo, gli stipendi sono inadeguati”. GUARDATE il VIDEO delle proteste


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Gli operai di Forestas, dopo essere arrivati da tutta la Sardegna, marciano su Cagliari. E nel mirino finisce “mamma Regione”: dopo le due delibere dello scorso luglio, la loro situazione è bloccata. Chiedono un cambio di rotta sul contratto, vogliono essere riconosciuti come lavoratori regionali a tutti gli effetti. Milleduecento di loro, poi, sono precari “da una vita”: si tratta dei “semestrali”, ovvero di chi si vede rinnovare il contratto due volte l’anno e non può contare su nessuna progressione: “La Regione deve applicare la legge, le due delibere non sono ancora leggibili e quindi non sono esecutive. Solinas ha promesso che avrebbe risolto il problema insieme agli assessori, ma nulla. Gli operai non hanno nessuna gratificazione, i loro contratti sono fermi dal 2007”, quindi da dodici anni “non c’è nessun aumento”, spiega Alberto Atzori, segretario regionale del Sadirs. “Non ci si può ricordare dei forestali solo quando intervengono per incendi, alluvioni e per ripristinare i ponti. Fanno un lavoro molto importante ma i loro meriti non vengono riconosciuti”. In migliaia hanno attraversato le vie di Cagliari, da viale Trieste sino a viale Merello, passando per il Corso Vittorio. Obbiettivo, far sentire la loro voce a chi c’è dentro Villa Devoto.
Casteddu Online ha raccolto le testimonianze di alcuni operai di Forestas. C’è chi è stato in prima linea durante l’alluvione del 2008 a Capoterra, chi si è trovato circondato da questo o quell’incendio nelle campagne sarde e chi, a cinquantacinque anni, deve mandare avanti la famiglia con 1100 euro al mese. Le loro storie si possono leggere, nel corso delle prossime ore, sul nostro sito http://www.castedduonline.it


In questo articolo: