I benzinai sardi stremati si organizzano: “Prezzi alle stelle e affari in calo, pronti a scioperare”

Non solo gli autotrasportatori, ora anche i benzinai della Sardegna sono pronti ad incrociare le braccia: “Tanti incontri chiesti al ministero, nessuna risposta. Il nostro guadagno si sta riducendo e le bollette sono raddoppiate. Tagliate le accise, siamo pronti a non accettare i pagamenti con i bancomat”. Ecco tutte le loro richieste


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Dopo gli autotrasportatori, che da lunedì, salvo ripensamenti nel weekend, inizieranno a scioperare, anche centinaia di benzinai sardi iniziano ad organizzarsi per fermarsi. L’annuncio arriva dall’Angac/Confsal, già spedita un’email collettiva a tutti i titolari dei distributori, in tutta Italia, per raccogliere adesioni. Con i prezzi della benzina alle stelle, anche chi la vende sta boccheggiando. Valeria Cadelano, 48 anni, una delle rappresentanti Angac dell’Isola, spiega a Casteddu Online: “Serve un’azione forte, siamo pronti allo sciopero. Abbiamo chiesto diverse volte un incontro al Governo per risolvere i problemi, non abbiamo mai ricevuto risposta. Saremo costretti a chiudere e potremmo non accettare il bancomat per i pagamenti. Lo Stato deve intervenire”, dice, “con un prezzo uguale per tutti, ritoccando le accise e l’Iva per dare sollievo alla categoria”. Un ritocco al ribasso, ovviamente. “Il nostro margine di guadagno è sempre 2 o 3 centesimi a litro, anche se i prezzi crescono a dismisura. Abbiamo un calo delle vendite, i nostri incassi si stanno riducendo ulteriormente. E le spese”, ricorda la Cadelano, “sono aumentate. La bolletta della luce è raddoppiata”.
Ecco, di seguito, l’elenco delle richieste ufficiali per evitare lo sciopero e la paralisi anche delle pompe di benzina sarde: “Interventi urgentissimi sui carburanti, anche e soprattutto a tutela dei gestori e dei consumatori, di sterilizzazione Iva e riduzione accise e/o ritorno dei prezzi amministrati per un periodo a tempo determinato, intervento da parte del governo per una moral suasion verso le compagnie petrolifere che tende rivisitare gli accordi commerciali per rivedere margini ed eliminare alcune limitazioni sulla concorrenza , sostegni alla categoria per il forte aumento dei costi, trainati dall’energia elettrica, estensione del credito d’imposta su tutti i costi sostenuti per la vendita con transazioni elettroniche dei carburanti, ulteriori giorni di dilazione dei pagamenti, per far fronte ai maggiori costi finanziari, apertura di un tavolo governativo, fino ad oggi negato, di crisi del settore”.


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