Hotel Mediterraneo, Zedda vede i russi. “Presto pulizia dell’area”

Il primo cittadino:”Ho incontrato la proprietà dell’albergo. I lavori sono interrotti per un contenzioso con la società che ha avuto in affidamento la gestione. I termini per la conclusione scadono nel 2018. Possiamo solo ripulire l’area e chiedere il conto”


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Presto un’ordinanza per la pulizia dell’area e il conto sarà a carico dei proprietari. Altro non si può fare perché il termine per la conclusione dei lavori di restauro dell’Hotel Mediterraneo scade nel settembre 2018. Lo ha dichiarato il sindaco Massimo Zedda, interrogato in aula dal capogruppo Fi Stefano Schirru, sullo stop ai lavori che dal 2014 ha regalato alla città un rudere che sfregia uno degli scorci paesaggistici più suggestivi e affascinanti del capoluogo.

“Il termine per i lavori è il 6 settembre 2018”, ha spiegato il primo cittadino che ha poi raccontato l’incontro avvenuto qualche mese fa coi rappresentanti della proprietà dell’albergo di viale Diaz.

La società proprietaria è la Reistar di Dmitri Goloshchapov, imprenditore di 25 anni, figlio di Konstantin Goloshchapov, direttore di Smp Bank, la banca di proprietà dei fratelli Boris e Arkady Rotenberg, tra i più influenti uomini d’affari della Russia e amici inseparabili del presidente Vladimir Putin.

Nel settembre del 2014 l’Autorità giudiziaria italiana ha di fatto bloccato tutte le operazioni finanziarie in Italia di Arkady Rotenberg nell’ambito dell’attuazione di provvedimenti sanzionatori adottati dall’Unione Europea. Nello stesso periodo si sono interrotti per sempre anche i lavori di ristrutturazione all’Hotel Mediterraneo. In città si era ipotizzato che il flusso di denaro fosse stato bloccato a causa del provvedimento giudiziario, anche se Rotenberg ufficialmente non compare in nessuno dei documenti a disposizione. E venne rilevato un ulteriore elemento che lasciava ipotizzare un legame tra le due vicende: l’identità di una professionista che ha lavorato a Roma per i Rotenberg e a Cagliari per l’hotel Mediterraneo, l’architetto Carmen Etzi che ha progettato il Luxury Hotel di Roma sequestrato a Rotenberg nel 2014 e incaricata della parte architettonica della ristrutturazione del nostro Hotel Mediterraneo. 

Ma al primo cittadino cagliaritano è stata raccontata un’altra versione. Goloshchapov avrebbe affidato la gestione del progetto a Vitaly Khomiakov, ma poco dopo tra i due i rapporti si sarebbero bruscamente interrotti. Il primo rimproverava al secondo di non aver gestito fedelmente la delega e di aver assunto comportamenti da dominus. I lavori sarebbero stati affidati a una ditta cagliaritana con capitale sociale di 10 mila euro, che si occupa di impianti termici e installazione di condizionatori. Una ditta considerata inadeguata, secondo la relazione del primo cittadino, per la realizzazione di un albergo di tale portata. Tuttavia questa società cagliaritana ha l’accesso esclusivo all’area. E i lavori sono interrotti a causa del contenzioso che si è aperto in sede civile e penale tra Khomiakov e Goloshchapov. Quest’ultimo spera che la magistratura sequestri lo stabile affinché lui possa rientrane in possesso per riprendere i lavori e riassumere gli operai.

“E’ un’area importante della città a pochi passi dalla Basilica di Nostra Signora di Bonaria, dove si svolge il mercatino dei prodotti agricoli e presto percorsa dai ciclisti in gara per il Giro d’Italia”, ha dichiarato Zedda, “l’unica cosa che possiamo fare è emettere un’ordinanza per le pulizie, soprattutto nell’area dell’ex gazebo. Poi dovremmo mandare il conto e cercare il proprietario in qualche repubblica dell’ex Unione sovietica”. In coda la controreplica di Schirru, Fi: “Se c’è un vuoto normativo serve norma che tuteli la pubblica amministrazione”.  


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