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Tra Oriente e Occidente sul filo delle note e delle emozioni con “Classica con Brio”: un affascinante trittico sonoro con il Recital del pianista cinese Haiou Zhang, astro nascente della scena musicale internazionale, protagonista giovedì 12 maggio alle 21 al Teatro del Carmine di Tempio Pausania, venerdì 13 maggio alle 21 nel Padiglione Tamuli delle ex Caserme Mura di Macomer e infine sabato 14 maggio alle 21 all’Auditorium del Conservatorio di Cagliari (dove terrà anche una masterclass per gli allievi dell’istituto di alta formazione) per la rassegna organizzata dal CeDAC nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.
Raffinato interprete dello strumento a tastiera, l’artista formatosi al Conservatorio di Pechino e perfezionatosi alla Hochschule fur Musik, Theater und Medien di Hannover sfoglierà alcune delle più celebri e suggestive pagine di autori classici e romantici, come dei maestri dell’Impressionismo francese, in un intrigante gioco di accostamenti e contrasti. L’ouverture è affidata alla splendida Sonata per pianoforte in Fa Maggiore K.332 di Wolfgang Amadeus Mozart – ricca di pathos e felici invenzioni musicali; poi la Sonata per pianoforte in Do Maggiore Op. 53 “Waldstein” di Ludwig van Beethoven in cui virtuosismo e profondità di ispirazione si fondono in una partitura di sorprendente modernità.
Il Prelude and Nocturne for the left hand, Op. 9 di Aleksandr Skrjabin darà il la alla seconda parte del concerto in cui la scrittura vertiginosa di Franz Liszt – con la Légende – St François d’Assise: la prédication aux oiseaux (No.1) e gli incantevoli Les jeux d’eaux à la Villa d’Este – lascerà il posto all’Etude No. 11 – Pour les arpèges composés di Claude Debussy e infine spazio alla versione pianistica de “La Valse”, l’originale “poema coreografico” di Maurice Ravel.
Viaggio attraverso tre secoli di musica – dal superamento dell’età galante con il visionario genio mozartiano al trionfo del Romanticismo, alle sonorità novecentesche con partiture impegnative e vere e proprie acrobazie sulla tastiera: una vera prova d’artista, tra esercizi di stile e abilità tecnica, rigore e ricerca espressiva per il Recital di Haiou Zhang – a confronto con i grandi maestri della storia della musica.
L’affascinante Sonata n. 12 in fa maggiore per pianoforte di Wolfgang Amadeus Mozart introduce ad una nuova “età del pianoforte” in cui le possibilità offerte dal nuovo strumento trovano compiuta espressione tra cantabilità e variazioni dinamiche, con un’inedita e fino ad allora impensabile ricchezza di sfumature. Nell’Allegro iniziale (in fa maggiore) lo stile sobrio ed essenziale mette in risalto il felice equilibrio fra gli spunti tematici e le elaborazioni e modulazioni, in una riuscita contrapposizione fra elementi statici e innervature espressive. L’Adagio (in si bemolle maggiore) di squisita cantabilità traduce in una versione più moderna il carattere quasi cembalistico dell’ispirazione, e il finale Allegro assai (di nuovo in fa maggiore) rimanda alla forma sonata, con una leggerezza aerea appena velata, a tratti, da sottile malinconia con punte più drammatiche, fino alla soave conclusione.
L’audacia espressiva e la forma virtuosistica della Sonata in do maggiore op. 53 “Waldstein” di Ludwig van Beethoven si manifestano fin dall’iniziale Allegro con brio, con un accordo insistentemente ribattuto nel registro grave, come un’eco lontana che genera un fremito vitale, da cui scaturisce come per contrasto il secondo tema, Dolce e molto legato, che suggerisce una dimensione più contemplativa, mentre lo sviluppo riprende la pulsazione iniziale. L’architettura sapiente e articolata del primo movimento lascia il posto al brevissimo, quasi aforistico Adagio molto (in luogo dell’Andante originale) culminante nel Rondò finale, dalla scrittura significativamente innovativa, anche per l’impiego del pedale di risonanza che estende in una suggestiva eco la dolcissima melodia, cui si sovrappongono nitide armonie, in un effetto quasi “impressionistico” sottolineato da trilli e glissando.
I famosissimi Prelude and Nocturne for the left hand, Op. 9 di Aleksandr Skrjabin – nati quasi incidentalmente nel 1894, e poi assurti a straordinaria popolarità, affidano alla mano sinistra, solitamente deputata alla definizione della struttura armonica e ritmica, l’interpretazione della melodia, in una partitura squisitamente romantica e densa di pathos. Interessante dal punto di vista tecnico ed espressivo, il dittico ha ispirato performances virtuosistiche, in cui la bravura si mimetizza dietro il lieve fluire delle note, volgendo in poesia.
Nel segno di Franz Liszt con la Légende – St François d’Assise: la prédication aux oiseaux (No.1), ispirata a un episodio della vita del Santo, in cui il sentimento religioso si sposa all’imitazione della natura, con la riproduzione del canto degli uccelli, e Les jeux d’eaux à la Villa d’Este dagli Années de pèlerinage, dove il suono del pianoforte riproduce gli arditi giochi d’acqua (con in epigrafe una citazione dal Vangelo di Giovanni, “Sed aqua quam ego dabo ei, fiet in eo fons aquae salientis in vitam aeternam”) che rimanda al potere salvifico dell’acqua, fonte di vita eterna, come forse alla dimensione meditativa del suo liquido trascorrere e delle sue animate danze.
Suggellerà il Recital – dopo il virtuosistico Etude No. 11 – Pour les arpèges composés di Claude Debussy – “La Valse” di Maurice Ravel, versione per pianoforte dell’omonimo poema coreografico in omaggio al genio di Johann Strauss (progetto abbandonato in seguito all’inizio della prima guerra mondiale, e successivamente ripreso in forma sinfonica, e di suite per due pianoforti – mentre la prima esecuzione del balletto risale al 1929, firmata da Ida Rubinstein). L’opera di Ravel ha ispirato pianisti come Francois-Joèl Thiollier e Glenn Gould, che hanno arricchito la partitura pianistica con nuove trascrizioni più elaborate e virtuosistiche tratte dalla versione sinfonica.
Il protagonista – Haiou Zhang ha frequentato il Conservatorio Centrale di Musica di Pechino, al quale è stato ammesso all’età di 10 anni, in virtù di un riconosciuto talento. Dal 2008 ha studiato con Bernd Goetzke ad Hannover. Dopo il successo al Concorso Pianistico Internazionale V. Vladimir Horowitz di Kiev, ha inciso un CD con la North German Radio (NDR). Nel 2010, ha eseguito per la Deutschland Radio un programma dedicato a Liszt su un pianoforte a coda Bechstein, poi pubblicato su CD sotto l’etichetta Hänssler CLASSIC .