“Ha toccato una bimba”, 35enne pestato nel parco del Cep dai genitori: portato a Uta e rilasciato

L’uomo è stato medicato nel pronto soccorso del penitenziario dopo le botte in via Flavio Gioia e denunciato per violenza sessuale, ma l’arresto non è stato convalidato. Negli ultimi anni sono 8 le aggressioni registrate tra Mulinu Becciu e la zona di via Castiglione. Piscitelli: “Non ci sono ancora le prove definitive, ma le modalità degli attacchi e le descrizioni fornite dalle vittime fanno presupporre che si tratti della stessa persona. Chiunque sia stato aggredito ora parli”


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L’hanno pestato e solo l’arrivo dei carabinieri ha permesso che la situazione non degenerasse. I genitori dei bimbi che giocavano nel giardino di via Talete erano furibondi e hanno aggredito il 35enne cagliaritano accusato da una bambina di 10 anni di averla palpeggiata mentre giocava a nascondino. L’uomo è stato portato nel penitenziario di Uta, medicato (aveva dei tagli sotto gli occhi, forse frutto di qualche pugno ricevuto sul volto, “l’hanno fatto nero”, avrebbero dichiarato alcuni testimoni) e poi rilasciato dai giudici che, probabilmente, hanno ritenuto troppo deboli le accuse di una bambina di 10 anni. I carabinieri stanno indagando. E secondo molti i militari avrebbero pochi dubbi. Le modalità (aggressioni improvvise a sfondo sessuale), l’abbigliamento (felpa, cappuccio e occhia scuri) e i luoghi delle aggressioni (prima Mulinu Becciu, rione dove l’uomo risiede, e poi il Cep) coincidono. Divergono invece le descrizioni fisiche. “Prima di puntare il dito contro qualcuno sarebbe opportuno chiarire”, ammette Gianfranco Piscitelli, vicepresidente del centro antiviolenza Luna e Sole, “anche se le modalità di aggressione e le descrizioni fanno presupporre che si tratti della stessa persona”. Molte donne dopo l’aggressione ai danni della studentessa crocerossina di via Cornalias si sono appoggiate al centro antiviolenza Luna e sole ed è nato un comitato spontanea per la sicurezza di Mulinu Becciu che ha raccolto le diverse denunce presentate. “Chiunque abbia subito aggressioni del genere”, aggiunge Piscitelli, “si faccia sentire. È molto importante”.

Secondo il legale l’uomo dunque potrebbe essere lo stesso che da tempo turba i sonni delle donne di Cep e Mulinu Becciu. Le prime segnalazioni e denunce (anche se non sempre le aggressioni a sfondo sessuale sono state formalizzate alle forze dell’ordine) risalgono al 2014 coi episodi di molestie avvenuti ai danni di donne alcune in via Giotto. Nel 2019 una minorenne viene aggredita sempre nella stessa strada a pochi passi dalla cooperativa Rinascita e stavolta la denuncia arriva alla caserma dei carabinieri.

Altri tre episodi nel 2020 e nel 2021 (via Giotto e via Gherardo delle Notti) e la notte dell’ultimo Capodanno un altro assalto, sempre in via Giotto. Un condomino ha raccontato che la vittima è stata bloccata all’interno del palazzo, spinta contro il muro e aggredita fisicamente, prima che il maniaco riuscisse a scappare.

Nel gennaio scorso il caso della crocerossina palpeggiata in via Cornalias. E poi il Cep. Il 2 settembre una nuova violenza in via Paruta intorno alle 3,15 del mattino e il 29 settembre la disavventura di due 18enni nello sterrato di via Flavio Gioia. Identico l’orario (le 3 del mattino) e le modalità di aggressione (palpeggiamento ed esibizione delle parti intime). Ieri nel parchetto di via Talete il palpeggiamento di una bambina di 10 anni.


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