
Impugnata dal Governo la Finanziaria della Regione varata dalla giunta Pigliaru. È guerra tra Cagliari e Roma. La decisione del Consiglio dei ministri è di oggi. Secondo Palazzo Chigi mancano all’appello della manovra sarda 285 milioni di euro di accantonamenti (i contributi che l’Isola versa per la copertura del debito pubblico nazionale) che la Regione Sardegna, forte anche di una recente sentenza della Cassazione che dà ragione all’esecutivo di villa Devoto, si rifiuta di dare al Governo. Che ha quindi impugnato la manovra. Un atto previsto dunque, mentre la trattativa politica è aperta. Anche se probabilmente a concluderla sarà la nuova giunta di Solinas.
Per l’esecutivo di Conte “alcune norme riguardanti le associazioni di volontariato violano i principi di uguaglianza e di non discriminazione dettati dall’art. 3 della Costituzione”, si legge nel comunicato del Governo, “altre norme in materia finanziaria sono censurabili in quanto alcune di esse sono prive della preventiva copertura e altre si pongono in contrasto con l’articolo 117 della Costituzione, che riserva alla competenza esclusiva dello Stato l’armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni”. Contestato anche l’intervento riguardante il personale regionale. Impugnato anche il “Bilancio di previsione triennale 2019-2021, in quanto alcune previsioni sono prive della preventiva copertura finanziaria”.