Guerra degli autotrasportatori sardi, 24 ore di fuoco: “O tagliano le accise sul gasolio o ci fermiamo a lungo”

Da lunedì centinaia di camion fermi, i titolari delle aziende attendono le novità dalla conferenza Stato-Regioni: “Vogliamo fatti e non promesse”. Domani, a Tramatza, nuovo summit: “Abbiamo già chiesto le autorizzazioni per manifestare nei porti e altri punti strategici dell’Isola”


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Ventiquattr’ore di fuoco, tra telefonate e aggiornamenti continui. I 350 autotrasportatori sardi pronti a fermarsi da lunedì prossimo attendono la fine di una conferenza Stato-Regioni per capire se, dopo il weekend, dovranno spegnere i motori. Cosa sta succedendo? I titolari delle aziende sono in attesa dei risultati dell’incontro, per capire se fare un eventuale passo indietro. Le proposte arriveranno non prima della tarda serata di oggi e saranno discusse, sabato dodici marzo, dalle 11, in un nuovo summit a Tramatza. Sul piatto, ovviamente, c’è la questione del caro-gasolio: è schizzato sino a 2,50 euro al litro, gli autotrasportatori non riescono più a far quadrare i conti. Da qui la minaccia del blocco delle consegne.
“Attendiamo che notizie e comunicazioni arriveranno, è chiaro che vogliamo fatti concreti e non promesse”, spiega a Casteddu Online uno dei rappresentanti degli autotrasportatori sardi, Andrea Melis, titolare di un’azienda a Oristano: “Per quanto ci riguarda, abbiamo già chiesto a chi di dovere tutte le autorizzazioni per svolgere alcuni presìdi, da lunedì, in vari punti della Sardegna, compresi i porti. L’obbiettivo principale è quello di un taglio delle accise sul gasolio, che deve tornare a prezzi più accettabili”.


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