Guardia medica schiacciata dall’armadio a Senorbì: “Episodio molto grave, professionisti a rischio”

Il sindacato dei medici: “L’episodio avvenuto a Senorbì in provincia di Cagliari, dove un medico di Continuità Assistenziale (ex guardia medica) è stato coinvolto in un grave incidente sul lavoro, è un episodio molto grave e, allo stesso tempo, rappresenta una condizione d’insicurezza che molti professionisti vivono sul loro posto lavoro”


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“L’episodio avvenuto a Senorbì in provincia di Cagliari, dove un medico di Continuità Assistenziale (ex guardia medica) è stato coinvolto in un grave incidente sul lavoro, è un episodio molto grave e, allo stesso tempo, rappresenta una condizione d’insicurezza che molti professionisti vivono sul loro posto lavoro. La nostra piena solidarietà al collega ferito e gli auguri di pronta guarigione, anche se sappiamo già che ci vorrà molto tempo. Da parte nostra sarà fatto tutto quanto ci compete per la tutela dei suoi diritti”:  lo afferma oggi in una nota Fancellu Marina, segretario regionale del Sindacato Medici Italiani della Sardegna.

“La continuità assistenziale, prima chiamata guardia medica, rappresenta un elemento peculiare e qualitativo dell’assistenza sanitaria territoriale. Non è pensabile che nei presidi come quello di Senorbì si metta a rischio l’incolumità dei professionisti che ci lavorano. L’Azienda per la Tutela della Salute della Regione Sardegna intervenga per verificare che le norme di sicurezza siano rispettate in tutto il territorio regionale”.

“Abbiamo segnalato più volte alla magistratura, con diversi esposti lo stato fatiscente dei locali. La sede di Senorbì è storicamente una sede oggetto di numerose lamentele e segnalazioni e il recente trasferimento in altri locali non ha evidentemente risolto i problemi”,  aggiunge Andrea Lai, Responsabile SMI ASL Cagliari.

“Il Sindacato Medici Italiani, si batte affinché i presidi di Continuità Assistenziale   siano in piena sinergia con il resto della medicina generale; in Sardegna ci auspichiamo che le sedi di CA possano essere distribuite in tutto il territorio regionale, ma nel pieno il rispetto delle norme di sicurezza strutturali e del personale, per creare le migliori condizioni affinché si assicurino a tutti i cittadini sardi il diritto alla salute”, conclude Marina Fancellu.

Il Sindacato Medici Italiani non esclude di costituirsi parte civile in un futuro contenzioso anche alla luce del fatto che il medico coinvolto nell’incidente è un quadro sindacale dello SMI.

 


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