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Graziano Origa morto annegato a Quartu, nessuna violenza sul corpo del noto vignettista 71enne
L’esito dei controlli del dottor Roberto Demontis non lascia dubbi: Origa non è stato ucciso e nessuno gli ha fatto del male. Trovata tanta acqua dentro i polmoni, tra 90 giorni la verità dei test tossicologici: malore fatale o un ipotetico abuso di farmaci o alcol?
Nessun segno di violenza sul corpo di Graziano Origa, il noto vignettista di Dolianova morto, a 71 anni, nelle acque del Margine Rosso, a Quartu Sant’Elena. Le verifiche eseguite dal dottor Roberto Demontis, su incarico della Procura, hanno sciolto qualunque dubbio: Origa non è stato ucciso e nessuno gli ha fatto del male. Trovata tanta acqua dentro i polmoni, tra 90 giorni la verità dei test tossicologici: malore fatale o un ipotetico abuso di farmaci o alcol all’origine dell’annegamento? La salma, intanto, è stata restituita ai suoi parenti più stretti che, adesso, dovranno fissare il funerale. Quasi sicuramente si svolgerà a Dolianova, paese che ha dato molto a Origa sin da quando era un ragazzino.
Oltre ai natali, ovviamente. Era di Dolianova ma aveva girato il mondo, dall’Italia a New York: Graziano Origa non si era mai fermato sino a ieri quando è stato rinvenuto privo di vita nelle acque di Margine Rosso a pochi passi dalla riva. Aveva 71 anni ed era tornato nel suo paese natale l’artista rivoluzionario del fumetto italiano, “una figura emblematica – comunica Horror Mind – la cui morte improvvisa ha lasciato il mondo del fumetto in lutto.