Gonnosfanadiga, il Sindaco Orrù: “Vietare i botti? Sarebbe inutile”

Così si è pronunciato il sindaco del centro del Medio Campidano, Fausto Orrù, dopo la mobilitazione dei cittadini per vietare petardi e fuochi d’artificio per Capodanno: “Un’ordinanza non è sufficiente a garantire che non vengano esplosi i botti. Inutile prendere in giro i cittadini”


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Una voce fuori dal coro quella del primo cittadino di Gonnosfanadiga. “Vietare i botti? Sarebbe inutile”. Così si è pronunciato il sindaco Fausto Orrù dopo la mobilitazione e la raccolta firme da parte di cittadini e volontari per vietare petardi e fuochi d’artificio, come risaputo, causa di spavento e danni  per gli animali.

Una decisione che certamente fa discutere, quasi in controtendenza rispetto alla miriade di ordinanze diramate in questi giorni dai colleghi sindaci, una scelta però motivata, quella del primo cittadino del centro del Medio Campidano, che pare avere un suo perché: “A dirla tutta, abbiamo ritenuto di muoverci in questo senso proprio per il profondo rispetto che nutriamo nei confronti dei cittadini, e in particolare dei possessori di animali domestici – afferma Orrù – perché prendere in giro loro e i loro piccoli amici, garantendo l’incolumità di questi ultimi, quando non siamo assolutamente in grado di farlo? Pensate sia sufficiente un’ordinanza per sconfiggere questo fenomeno?”.

Parole che certamente non passano inosservate ma che allo stesso tempo lanciano uno spunto di riflessione che non può essere trascurato: chi dovrebbe garantire il rispetto delle ordinanze comunali? Perché se è vero che nei grandi centri, e in particolari in quelli dove è il “capodanno in piazza” a farla da padrone, il servizio di vigilanza viene garantito per questioni di ordine pubblico, nei piccoli centri il fenomeno sfugge letteralmente di mano alle autorità e forze di polizia.

“Il problema principale consiste nel fatto che in giornate così particolari, un centro come il nostro, che non è neppure relativamente piccolo rispetto alla media dei centri isolani, non può garantire un puntuale servizio di vigilanza, e se provassi ad ordinare di non sparare botti, la gente sparerebbe comunque”.

Che fare dunque? Il tema è scottante, le associazioni animaliste puntualmente si espongono con campagne di sensibilizzazione e denuncia nei confronti dell’utilizzo di esplosivi durante le festività di fine anno, i comuni dal canto loro non sono in grado di garantire la vigilanza e dunque il rispetto delle ordinanze, probabilmente anche per mancanza di fondi e disponibilità.

Tutto ruoterebbe attorno alla manifestazione di buon senso civico da parte di ogni singolo cittadino, il che sarebbe come sperare in una vincita al superenalotto.

“La nostra è una presa di posizione – ha concluso il primo cittadino –  sono certo che il buonsenso dei cittadini vada al di là di una semplice ordinanza”. Auguriamoci sia così, intanto lanciamo un appello e chiediamo a LAV, ENPA e LNDC, quali possono essere le soluzioni “sul campo”, per ovviare a talune azioni e per far si che i regolamenti approvati dai comuni non risultino vani di fronte alla sofferenza degli animali, e soprattutto  non rimangano solo “sulla carta”, a volte come uno dei tanti subdoli slogan elettorali.