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Nei giorni scorsi due muratori di Vallermosa, con la passione per la pesca subacquea, hanno rinvenuto nelle acque di Gonnesa un oggetto “misterioso” che avevano definito come una sorta di pietra scolpita. Il ritrovamento era avvenuto ad una profondità di circa 5 metri, a circa quindici metri dalla riva del mare, nella spiaggia di Plag’e Mesu. La notizia divulgata ieri dal nostro quotidiano ha già avuto un riscontro. Infatti, Ernesto Fulgheri, un mobiliere 29 enne di Bacu Abis, anch’egli appassionato di pesca subacquea a livello amatoriale, ha fatto sapere che aveva già fatto la “scoperta” circa due anni fa, poi tramite la Soprintendenza di Cagliari era riuscito anche a scoprire cos’era. Sentito dalla nostra redazione, racconta: «Due estati fa, mi ero immerso, con maschera e pinne, per una battuta di pesca subacquea e a pochi metri dalla riva vidi nel fondale questo strano e curioso oggetto. Una volta uscito dall’acqua, chiamai subito la Soprintendenza per i Beni Archeologici che, dopo aver eseguito il sopralluogo, documentarono il tutto con misure, foto e disegni. Una volta eseguiti gli studi, mi dissero che si trattava di un vecchio argano, in pietra e legno, lungo circa tre metri dal peso presumibile di 500 kg, appartenente ad una nave affondata tantissimi anni fa. La situazione è sotto controllo e stanno studiando il modo per tirarlo fuori senza danneggiarlo. In effetti, non credo sia un’operazione semplice». Tra l’altro, sembrerebbe che nella stessa zona marina siano state rinvenute anche delle vecchie anfore.