Gonna e scopa, 4 ragazze fanno la gioia dei bimbi del Microcitemico

La splendida idea di Michele Giordano messa in atto da 4 ragazze cagliaritane: non appartengono ad alcuna associazione di volontariato, ma nel giorno della Befana si sono travestite a sorpresa per regalare calze e giochi ai bimbi malati. Ecco chi sono


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Un gruppo di amici e due sacchi rattoppati ricolmi di regali e dolciumi, così è iniziata l’avventura di cinque amici: Michele, Antonella, Francesca, Alba e Valentina. Questa mattina si sono presentati al Microcitemico di Cagliari e hanno deciso di regalare felicità ai suoi piccoli ospiti. Gonna, scopa, scialle e gobba, di questo si son vestite le ragazze, ma l’accessorio più bello e gradito è stato certamente il loro sorriso. Ad accogliere il simpatico gruppo è stato l’addetto all’ingresso che subito ha domandato.

VOLONTARIATO VERO. A che associazione volontaria appartenete? A nessuna, è stata la risposta. Questo gesto nasce, infatti, dall’idea di condividere con il reparto pediatrico la gioia dell’arrivo della Befana con persone diverse dai soliti volti che si incrociano in ospedale, un momento di conoscenza e divertimento, un modo per allietare il cuore a chi di questo luogo conosce soprattutto la sofferenza. Grazie all’autofinanziamento di questi giovani ‘portatori sani di sorriso’ ed altri partecipanti, è stato reso possibile un qualcosa di straordinario.

LO STUPORE DEI BIMBI. Ed è stato proprio così, si sono spalancati gli occhi dei bambini dallo stupore nel vedere questi buffi sconosciuti mentre donavano calze e giochi, ed i loro genitori grati per la lieta visita e la ventata di allegria diffusa per tutti i piani. Alle parole di solidarietà e incoraggiamento per l’importante lavoro svolto ogni giorno da tutto lo staff e le famiglie presenti sono seguiti complimenti e ringraziamenti per l’ammirevole iniziativa dei ragazzi, con l’augurio di poter diffondere il più possibile questo atto di generosità senza alcun fine, puramente dedito a dimostrare che chiunque di noi può indossare i panni della vera bontà lasciando un ricordo bellissimo impresso nelle menti di chi fa tesoro di tutto questo affetto. Tanto è semplice il pensiero quanto efficace, ma ancora di più inestimabile. Questi piccoli pazienti hanno ricevuto ciascuno una barbie, un elicottero o una lavagna, oggetti che possono cambiare il modo di affrontare la malattia, altrettanto si sono arricchiti di un’esperienza indimenticabile, al pari di quella vissuta dai loro benefattori. Perché non c’è bisogno di essere grandi dottori per capire che la miglior terapia prescrivibile da tutti per sé stessi e per gli altri è la speranza e la sua miglior medicina è senza dubbio il sorriso.


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