L’inglese Ben Evans ha vinto con 199 colpi (65 66 68), diciassette sotto par, l’Is Molas Sardinia Open, torneo in calendario nell’Alps Tour e nell’Italian Pro Tour, che è disputato sull’impegnativo percorso del Circolo Golf Is Molas (par 72), a Pula.
Il 27enne di Maidstone, al primo titolo nel circuito, ha prevalso in un acceso finale sul connazionale Jason Palmer (201 – 66 66 69, -15), leader dell’ordine di merito e tre volte a segno in stagione, e sullo spagnolo Jamie Camargo (203, -13). In casa azzurra hanno offerto ottime prestazioni il 22enne romagnolo Andrea Bolognesi, quarto con 206 (66 70 70, -10), alla pari con l’austriaco Lukas Nemecz e con il gallese Rhys Enoch, quindi il toscano Alessio Bruschi, settimo con 207 (70 70 67), insieme all’inglese Tom Sherreard, e Joon Kim, nono con 208 (67 66 75, -8). Il 25enne nato a Treviso, ma di origini coreane, non ha trovato la giornata migliore (75, +3) e ha perso sei posizioni, ma ciò non altera la valutazione positiva sulla sua prova.
Alla gara hanno preso parte 97 giocatori provenienti da dieci nazioni che si sono contesi un montepremi di 40.000 euro dei quali 5.800 sono stati appannaggio di Evans.
Tra i 46 giocatori che hanno superato il taglio e sono stati ammessi al giro finale vi erano 17 italiani, di cui due dilettanti. Hanno tenuto un buon ritmo Nino Bertasio, decimo con 209 (72 71 66, -7), Leonardo Motta, 12° con 210 (70 70 70, -6) e Aron Zemmer, 15° con 211 (69 72 70, -5). Nota di merito per i due amateur, Enrico Di Nitto, 18° con 212 (-4), affiancato da Andrea Zanini, e Jacopo Vecchi Fossa, 23° con 213 (-3), come Gregory Molteni, Gabriele Heinrich e Luca Galliano. A premio anche Andrea Signor e Mattia Miloro, 32.i con 215 (-1), Claudio Viganò, 37° con 216 (par), Pietro Ricci, 38° con 217 (+1) e Andrea Romano, 43° con 219 (+3).
Evans, in vetta dopo due giri con un colpo di margine su Palmer e Camargo, ha avuto un’incertezza iniziale che gli è costata un bogey, ma poi con quattro birdie ha messo distanza di sicurezza con i rivali già a metà tracciato. Palmer, infatti, dopo un buon inizio ha trovato tre bogey, gli unici del torneo, che sono stati fatali per le sue ambizioni di successo. Stessa sorte anche per Camargo che sulle prime nove buche di bogey ne ha segnati quattro contro due birdie e ha ammainato bandiera. In totale Evans ha girato in 68 (-4) colpi con un eagle, sette birdie, un bogey e un doppio bogey, Palmer in 69 (-3) con sei birdie e tre bogey e Camargo in 71 (-1) con cinque birdie e quattro bogey.
“Ho giocato veramente bene per tutto il torneo – ha detto Evans – e penso di aver meritato il successo. Quest’anno ho provato a vincere più volte, ma ero riuscito solo a terminare per sei volte tra i top ten. Finalmente ho fatto centro grazie soprattutto a un ottimo feeling con il putter e all’aver giocato molto bene sui par 5 che su questo percorso sono decisivi ai fini dello score. Ora punto tutto sul prossimo Masters 13 per approdare al Challenge Tour dove andranno i primi cinque della money list in cui sono salito al terzo posto”.
Il premio riservato al primo degli italiani è andato ad Andrea Bolognesi, deejay per hobby quanto è lontano dai fairway, tra i protagonisti per tutta la gara. “Sono molto contento – ha dichiarato – dell’esito e in special mondo per il giro odierno. Sono partito un po’ contratto, sono sceso di classifica con un bogey, ma nel finale mi sono ben ripreso con tre birdie per il 70. Le difficoltà iniziali erano dovute alla tensione di dover fare per forza di cose un buon risultato onde poter recuperare la ‘carta’ per il circuito del prossimo anno. Al momento mi sono rimesso in carreggiata, ma ora c’è ancora un’ultima difficile tappa da superare la prossima settimana in Francia. Si, nella prima parte della stagione non ho ottenuto quanto mi aspettato, ma per un neoprofessionista l’approccio è sempre difficile. Ora qualcosa è cambiato e il gioco è più fluido: non ha fatto cambiamenti particolari, ma ho solo trovato piena fiducia nei mei mezzi”.
Gran finale per Alessio Bruschi, 32enne fiorentino con anni d’esperienza sui vari circuiti continentali. Con un parziale di 67 (-7) firmato con cinque birdie, senza sbavature, ha fatto un bel salto in classifica. “Sono soddisfatto per la prestazione di buon livello. Da qualche settimana sto giocando bene e mi auguro di continuare così fino alla fine dell’anno. Sto raccogliendo solo ora i frutti dell’intenso lavoro invernale e sicuramente migliorerò ancora”. Il prossimo anno sarà ancora nell’Alps, ma l’obiettivo è diverso: ”Ho superato lo Stage1 della Qualifying School per poter approdare all’European Tour. All’inizio di novembre ci sarà in Spagna lo Stage2 e mi auguro di arrivarci nella forma attuale”.
Alla cerimonia di premiazione sono intervenuti Franco Chimenti, Presidente della Federazione Italiana Golf, Stefano Arrica, Delegato Regionale Sardegna, Roberto Pappalardo, Presidente del club ospitante, e Alessandro Rogato, Presidente del Comitato Organizzatore Open Professionistici di Golf della FIG.
Il Circolo Golf Is Molas dispone di 27 buche nel contesto di un elegante Resort. Grazie alla vicinanza del mare e alla protezione delle colline circostanti il comprensorio gode di un microclima unico, mite e particolarmente favorevole al golf tutto l’anno. Le diciotto buche da campionato sono nate dalla collaborazione fra lo studio Cotton, Pennink & Partners e l’ing. Piero Mancinelli. I green e i bunker hanno ampiezza e taglio di stile americano e il tracciato viene considerato uno dei più tecnici e spettacolari di tutto il Mediterraneo. Ha già ospitato numerose grandi manifestazioni tra le quale quattro Open d’Italia ed un European Volvo Master. L’ultima edizione del massimo Open nazionale si era svolta nel 2001, vinta dal francese Gregry Havret, e da quell’anno il grande golf internazionale non aveva fatto più tappa nel club.
Nel Resort Massimiliano Fuksas, un maestro dell’architettura contemporanea, sta realizzando il suo originale progetto nel rispetto dei modi costruttivi della bioarchitettura, con l’utilizzo di materiali di origine naturale, prodotti localmente. Sono già in fase di realizzazione le Ville, le “sculture abitate” di Fuksas, tutte diverse per spazio e forme, parte integrante di un unicum progettuale che vedrà la realizzazione di due hotel a cinque stelle, una importante Spa, un beach club ed un attrezzato “sport & kids center”. Una nuova club house, con le sue ampie terrazze, sarà il palcoscenico per lo spettacolo configurato dalla mano di Gary Player: parliamo del nuovo “percorso signature” da campionato, par 72, il The Black Course, che si affiancherà all’Old Course.
L’evento è stato anticipato dalla Is Molas Pro Am che è stata vinta con il punteggio di “meno 16” dalla squadra del professionista spagnolo Borja Etchart, con i dilettanti Pier Andrea Columbano, Nicola Palomba e Paolo Saba. Al secondo posto il team del francese Julien Foret, con Michele Murdeu, Gian Paolo Lanzi e Paolo Argiolas (meno 15) e al terzo quello dell’inglese Tom Sherreard, con Tommaso Sanna, Massimo Melis ed Eraclio Loi (meno 14). Si è giocato con formula “Net aggregate team score in relation to par” and “use your Pro”: per la classifica sono stati conteggiati solo birdie ed eagle.
L’Is Molas Open, come detto, è stato inserito nel calendario dell’Italian Pro Tour, ossia il circuito delle gare nazionali allestite dal Comitato Organizzatore Open Professionistici di Golf della FIG. Gli avvenimenti si dipanano durate tutta la stagione: hanno avuto il loro clou con l’Open d’Italia (CG Torino, 19-22 settembre) e si concluderanno con il Campionato Nazionale Open (Royal La Bagnaia, 21-24 novembre)
Tutte le notizie relative ai tornei dell’Italian Pro Tour, agli sponsor e ai circoli ospitanti vengono pubblicate sul sito ufficiale del circuito all’indirizzo: www.italianprotour.com