“Gli Ufo in Sardegna? Esistono, ma a volte gli strani oggetti in cielo sono radiosonde meteorologiche”

Nel dibattito “eterno” tra chi sostiene l’esistenza di oggetti volanti non identificati e chi parla di bufale interviene Mauro Garau, presidente del Pirs Sardegna: “Nei cieli capita di notare possibili Ufo, invece sono palloncini bianchi usati per le previsioni del tempo. Quando arrivano a 35 chilometri di altezza esplodono e sembrano sfere brillanti”


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Ufo sì o Ufo no? Esistono oggetti volanti non identificati avvistati anche in Sardegna, oppure si tratta sempre di bufale? Nel dibattito “eterno” interviene Mauro Garau, di Assemini, presidente del Pirs Sardegna, realtà di radioamatori che si occupa del recupero di radiosonde: “Gli Ufo anche in Sardegna? Esistono”, premette Garau, “ma a volte gli strani oggetti visti in cielo sono radiosonde meteorologiche”. Garau va alla ricerca dei resti, nelle campagne sarde, spesso in compagnia della figlioletta Angelica, anche lei grande appassionata. Ecco, di seguito, la lettera di Garau.
“Gentile redazione di Casteddu Online, Dda diversi anni sui cieli, di giorno e di notte, appaiono degli strani oggetti che per molti vengono classificati come Ufo, oggetti non identificati. Il dubbio nasce quando non si conoscono i transiti dei nostri cieli sia a livello scientifico e sperimentale, appaiono in diversi orari del giorno in tutto il mondo. Ma qui siamo in Sardegna e abbiamo avuto migliaia di segnalazioni, come quelle della settimana scorsa, relative ad avvistamenti a Ossi e in un altro paese sardo. L’Aeronautica militare di Decimomannu e le basi di tutta Italia, oltre che nel mondo, tutti i giorni si occupano sul reparto meteo del lancio delle radiosonde meteorologiche. Le radiosonde meteorologiche sono dei dispositivi utilizzati allo scopo del rilevamento dei dati atmosferici per l ‘elaborazione ed il calcolo del meteo. Tramite le radiosonde meteorologiche si ottengono le previsioni del meteo dunque i venti le precipitazioni le temperature oltre il monitoraggio dell’ozono. Il lancio avviene tramite un pallone in lattice come un grosso palloncino che gonfiato ad elio sale in quota per via del suo peso più leggero dell’aria trasportando tramite un cavo il dispositivo radiotrasmittente che fornisce sia la posizione con Gps sia altre informazioni. Arrivato ad una quota di circa 35 chilometri il pallone per via della dilatazione esplode facendo aprire un paracadute e durante la fase di discesa e atterraggio  nuovamente su terreni o come in Sardegna in mare”.
“Durante questa fase di salita vengono visti come sfere nel cielo di giorno molto brillanti quasi a sembrare degli Ufo, oppure nel pomeriggio o sera si vedono degli oggetti nonché lo stesso paracadute che ad una certa quota sembra la forma si un disco volante.  Alcuni anni fa era nato un dipartimento per il recupero di questi dispositivi, visto purtroppo la possibilità di essere riutilizzati modificando però il firmware del loro funzionamento originale. La mia realtà si impegna a recuperare, separare e smaltire tutto il materiale. Una stazione di monitoraggio segue il decollo e tutto il sorvolo, poi nel momento dell’esplosione, il nostro gruppo si attiva in tutta Italia per la ricerca del dispositivo”.


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