Gli autotrasportatori sardi a un bivio: “Subito i 500 milioni bloccati dall’Europa o sarà sciopero totale”

Sono ore infuocate per centinaia di camionisti isolani. Domani l’incontro con la ministra Bellanova, il portavoce degli autotrasportatori sardi Alexander Scano: “O riuscirà ad attivare il fondo milionario o, in caso contrario, sarà davvero sciopero totale. E chi si fermerà, in quel caso, bloccherà in automatico anche tutte le merci”


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Il giorno della verità è domani, giovedì 16 giugno 2022. La viceministra delle Infrastrutture e della Mobilità, Teresa Bellanova, dovrà incontrare tutte le associazioni che fanno capo a Unatras. E dovrà fornire, questa la speranza degli autotrasportatori, rassicurazioni chiare e soddisfacenti soprattutto sul fondo da 500 milioni, stanziati dal Governo ma bloccati dall’Europa proprio per il settore dell’autotrasporto. Già annunciato a marzo, sinora nessuno ha visto un solo centesimo: nè il Governo nè, in parallelo, i camionisti e le loro associazioni. E c’è di più: quella montagna di soldi, in realtà, con i continui aumenti di benzina e gasolio, potrebbe ormai avere il valore di una collinetta. Poca roba, insomma, soldi insufficienti a far respirare il settore. Ecco perchè, anche in Sardegna, gli autotrasportatori sardi sono pronti alle barricate: “Se la ministra Bellanova ci farà avere i 500 milioni bloccati dall’Europa, allora potremo respirare un po’ e placarci”, spiega Alexander Scano, portavoce di quel movimento spontaneo che, entro qualche giorno, “diventerà una vera e propria associazione, a tutti gli effetti, con tanto di statuto”. I prezzi pazzi alla pompa non lasciano dormire sonni tranquilli agli autotrasportatori.
“Se domani ci sarà una fumata bianca, tanto meglio. Se la fumata, invece, dovesse essere nera, cioè nessun passo nuovo concreto sui 500 milioni, allora lo sciopero sarà totale e contiamo di organizzarlo in tempi rapidi. E, in quel caso, chi si fermerà bloccherà, in automatico, anche tutte le merci”. Non un vero e proprio “blocco totale”, quindi, anche se stavolta appare difficile che possano crearsi divisioni tra i vari camionisti, visto che in ballo c’è, con gli aumenti continui del carburante, il loro futuro.


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