Gli autotrasportatori restano al porto di Cagliari: “Benzina a 1,50, il taglio di 25 centesimi è inutile”

La sforbiciata di Draghi ha l’effetto, almeno nell’immediato, di fare infuriare ancora di più i camionisti: “Non ci muoviamo, sopra un euro e mezzo il camion è in perdita. Faremo passare freschi, mangimi, medicinali e ospedale”. E in viale La Playa stanno per arrivare anche i venditori ambulanti


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Il taglio delle accise sulla benzina di 25 centesimi al litro sino a fine aprile, deciso dal Governo Draghi, non soddisfa gli autotrasportatori che, da lunedì, presidiano i porti sardi. La sforbiciata non è stata quella auspicata dai camionisti che, sin da subito, hanno chiesto che il prezzo massimo di un litro di gasolio fosse di un euro e cinquanta centesimi. Obbiettivo non raggiunto ma, stando a quanto spiegano gli stessi autotrasportatori, la protesta va avanti: “Sopra un euro e cinquanta al litro un camion viaggia in perdita, chiudi gli occhi e in un attimo sei a 1,60 e a 1,70 euro”, spiega uno dei rappresentanti dei camionisti in trincea al porto di Cagliari, in viale La Playa, Yuri Carta: “Continueremo a restare qui, faremo passare i camion che trasportano prodotti deperibili, freschi, mangimi, medicinali e prodotti per gli ospedali. Se siamo ancora qui è perché la questione è importante”.

 

E nelle prossime ore è previsto anche l’arrivo, dopo quello di tre giorni fa dei pastori, anche dei venditori ambulanti: “Saremo una ventina, arriveremo con i nostri furgoni”, spiega Pietro Paolo Serra, venditore ambulante di Sanluri della Confesercenti, “anche per noi dover pagare la benzina più di un euro e cinquanta al litro è un danno, così si lavora in perdita”.