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Chiuse le indagini della procura di Roma sulla morte di Giulio Regeni, avvenuta nel 2016 in Egitto. A rischiare il processo sono quattro 007 egiziani. Agli indagati il procuratore capo Michele Prestipino e il pm Sergio Colaiocco contestano, a vario titolo, il reato di sequestro di persona pluriaggravato, concorso in lesioni personali e omicidio. Per un quinto agente, invece, i pm hanno chiesto l’archiviazione.
La chiusura dell’inchiesta arriva a due anni dall’iscrizione sul registro degli indagati. A rischiare il processo sono il generale Tariq Sabir, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Uhsam Helmi e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif. A quest’ultimo, oltre al sequestro di persona pluriaggravato, sono contestate anche le lesioni personali e l’omicidio del ricercatore friulano. Continua a leggere su Agi.it